Artypò decollages saffa
La mostra allestita a Il Ponte contempla sedici lavori dei due artisti che raccoglie un nucleo delle loro opere dagli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta, quasi a ricostituirne la temperie. Nelle loro affinità i due artisti si presentano nettamente distinti.
Comunicato stampa
Pierre Restany, nel 1960 a Milano, nella Galleria Apollinaire di Guido Le Noci, dà vita al Noveau Réalisme, all’interno del quale si delinea il gruppo dei cosiddetti Affichistes: François Dufrêne (Parigi, 1930-1982), Raymond Hains (Saint Brieuc, 1926 – Parigi, 2005), Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), Jacques Villeglé (Quimper, 1926). Nel 1962 la stessa Galleria Apollinaire dedica loro una mostra collettiva e nel 1963 sempre a Milano, Arturo Schwarz organizza la mostra L'affiche lacerato, elemento base della realtà urbana, sempre presentata da Pierre Restany. Mimmo Rotella ha sempre avuto un percorso autonomo in rapporto ai francesi anche se i loro “furti”, cioè gli strappi dei manifesti dai muri delle città di Roma e Parigi, in parte collimano.
Hains e Rotella sono i due artisti che maggiormente hanno sviluppato il proprio lavoro anche in ambiti diversi rispetto al decollage, il primo preferendo un accostamento più intellettuale, astratto e con un carattere spesso fortemente politico, il secondo con un maggior approccio estetico, prediligendo le immagini pubblicitarie del cinema.
La mostra allestita a Il Ponte contempla sedici lavori dei due artisti che raccoglie un nucleo delle loro opere dagli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta, quasi a ricostituirne la temperie. Nelle loro affinità i due artisti si presentano nettamente distinti. Di Rotella vengono presentati i retro d'affiches, in cui, nel clima informale di quegli anni, riaffiorano le tracce degli intonaci romani; i manifesti cinematografici, dove al di là degli strappi resta il fascino di un'epoca; gli artypò “...quadri fatti con prove di stampa :::”, le coperture e le sovrapitture, che danno un'immagine complessiva della sua vivacità espressiva.
Di Hains, curioso esploratore che si interessa alla storia, alla religione, alla musica, al teatro e al cinema, vengono invece presentati tra le altre opere un decollage di taglio politico Nixon Hitler, due legati a Mirò e Dubuffet, e i suoi fiammiferi giganti Saffa, che egli concepisce per la prima volta nel ’64, all’inizio del suo periodo italiano, per l’esposizione alla galleria veneziana del Leone.