Winter in Venice
Una mostra doppia personale su atmosfere e storie veneziane ambientate in un nebbioso e surreale inverno lagunare.
Comunicato stampa
PHOTO&CONTEMPORARY é lieta di presentare una mostra collettiva su atmosfere e storie veneziane ambientate in un nebbioso e surreale inverno lagunare. Due sono gli autori che sono stati selezionati per questo particolare omaggio stagionale al fascino misterioso e malinconico di Venezia : il noto Paolo VENTURA e la giovane Silvia CAMPORESI. Le immagini di Silvia CAMPORESI, tratte dal suo lavoro”La Terza Venezia” non hanno particolari riferimenti temporali, mentre quelle di Paolo VENTURA tratte da diverse serie si riferiscono a personaggi a cavallo di un’immaginario periodo italiano della Seconda Guerra Mondiale.
La visione fantastica anima il lavoro di Paolo Ventura, figlio di un famoso novellista per bambini, che non appena ha potuto emanciparsi a livello artistico, ha abituato la sua mente a creare mondi fantastici, virtuali e paralleli, dove regnano enigmi, intrighi, sentimenti, tragedie e stravaganze.
Il mondo di Paolo è sempre ripreso dalla sua fotocamera con angolature differenti da quelle razionali perché è un mondo fiabesco ed inesistente nel quale l’artista stesso talvolta vuole essere protagonista come nella serie “Behind the Walls”e, realizzando città immaginarie in scala ridotta, come questa sua onirica Venezia della serie “L’Automa”, egli inventa racconti con personaggi che animano le scenografie di cartapesta delle sue città in miniatura. La trasformazione dell’Automa da pupazzo in uomo ricorda la metamorfosi collodiana di Pinocchio. A proposito della serie “Behind the Walls”, forse il suo più autobiografico progetto, racconta l’autore: “ Dietro le mura c’è una città. Due fiumi la chiudono da ambo i lati. I due fiumi non hanno ponti per superarli . Nessuno sa come uscire dalla città , i suoi abitanti girano tutto il giorno per non pensarci. A metà pomeriggio la nebbia sale dai due fiumi e tutto viene dimenticato. Io ho abitato in questa città , è il luogo che conosco meglio. Un giorno poi non sono più riuscito a sognarla.”
Dopo aver fatto per diversi anni il fotografo di moda in Italia, Ventura si trasferisce a New York dove, sfruttando la sua grande manualità, comincia a realizzare scenari teatrali in miniatura per ambientarvi pupazzi spesso abbigliati come soldati della 2° guerra mondiale o comunque con abiti di altri tempi. Fotografa poi questi racconti per immagini e un giorno di intensa pioggia propone queste immagini ad un’abile gallerista newyorkese che, forse più per curiosità verso quest’uomo bagnato dall’aspetto sognante che per reale interesse, si fa lasciare il lavoro. Poco dopo ecco la sua prima personale: “War Souvenir”, cui segue il libro con Contrasto e poi ancora un’altra storia: “Winter Stories”, pubblicato da Aperture, i racconti “Behind the Walls” e “L’Automa”e diverse esposizioni negli Stati Uniti ed in Europa. Giungono riconoscimenti importanti dai grandi musei americani ed a seguire quotazioni d’asta ragguardevoli.
Silvia Camporesi ha creato invece il suo nuovo corpus di lavoro operando sia sul reale che sull’irreale. Dopo aver soggiornato a Venezia, ha quindi terminato le riprese fotografiche alla “Venezia in miniatura” di Rimini. Ha poi unito con grande efficacia le due verità (quella reale e quella irreale) realizzando un progetto fotografico sulla città e la laguna intorno. La serie di fotografie esplora i luoghi attraverso il filtro dell’immaginazione, del sogno e delle leggende tramandate. Un’insolita visione della città prende forma, dove tutto è avvolto da mistero e bellezza attraverso immagini di particolare attrazione ed intensità. Nasce così una Venezia fantastica, la Terza Venezia, per metà vera e per metà fatta di finzioni.
L’intero lavoro racchiude quattro capitoli tematici: Nautofoni, Fantasmi, Souvenirs, Quando comincia l’acqua. “Nautofoni “ racchiude una serie di immagini della città immersa in una nebbia irreale. Nella serie “Quando comincia l’acqua” Silvia ha immaginato la città con l’acqua alta, alle volte molto alta, tanto da evocare uno tsunami che potrebbe condurre all’inabissamento di palazzi e di chiese nei canali. Infine, “Fantasmi” raccoglie rappresentazioni di leggende veneziane, di sogni legati alla città lagunare, immagini nelle quali Venezia è lo sfondo di accadimenti surreali