Marcel Imsand e la Fondation Pierre Gianadda
La mostra Marcel Imsand e la Fondation Pierre Gianadda raccoglie un’ampia serie di fotografie che testimoniano l’amicizia di oltre trent’anni tra un fotografo e un mecenate, fotografie che Imsand ha donato ad Annette e Léonard Gianadda, così come alla Fondation Pierre Gianadda, tra il 1984 e il 2012.
Comunicato stampa
La mostra Marcel Imsand e la Fondation Pierre Gianadda raccoglie un’ampia serie di fotografie che testimoniano l’amicizia di oltre trent’anni tra un fotografo e un mecenate, fotografie che Imsand ha donato ad Annette e Léonard Gianadda, così come alla Fondation Pierre Gianadda, tra il 1984 e il 2012. In segno di amicizia e di riconoscenza, questo grande fotografo svizzero segue gli avvenimenti più significativi della Fondation Pierre Gianadda e, soprattutto, affida ad essa il meglio della sua produzione e tutto ciò che esprime la sua visione della vita e delle cose.
Tutto comincia con Alberto Giacometti. Di fronte a una sfida di Léonard Gianadda, Marcel Imsand presenta la sua prima mostra personale alla Fondazione nel 1985. E prosegue, interpretando alla sua maniera le sculture di Giacometti, esposte nel 1986.
Si attivano stretti legami. Marcel Imsand diventa familiare di questi luoghi, coglie i momenti salienti dei vernissage e dei concerti, riprende per i posteri gli artisti che passano a Martigny, e soprattutto, riesce a « fotografare » l’atmosfera e l’ambiente.
Davanti al suo obbiettivo scorrono le immagini dei musicisti ospiti della Fondazione: da Anne-Sophie Mutter, a Isaac Stern, Barbara Hendricks, Teresa Berganza. Ogni volta Marcel lascia a Léonard una serie di immagini caratteristiche di cui egli solo conosce il segreto e che egli realizza nella piena padronanza della sua arte.
Nel 1996, il fotografo è di nuovo sulle pareti della Fondazione.
Per i grandi anniversari della Fondazione, Imsand offre ciò che ha di importante: comincia, per i venticinque anni, con la serie originale delle fotografie di Luigi le berger (Luigi il pastore) e prosegue, nel trentennale, con gli originali dei reportage effettuati nel corso di trent’anni sul loro comune amico, Maurice Béjart.
In ricordo di Annette, poi, Marcel affida a Léonard una collezione che racconta le preoccupazioni di una vita d’artista e che è composta da quattro serie : Paesaggi, Ritratti, Artisti, I vecchi amici.
Nel complesso, sono più di 400 le opere che sono finite nelle collezioni della Fondation Pierre Gianadda; le più rappresentative vengono ora presentate in questa mostra.
La rassegna si sviluppa per temi: si parte dalle fotografie di Luigi le berger (1989-1991), cui fanno seguito le immagini di Maurice Béjart (1975-1995) e di Alberto Giacometti (1984-1986), quelle relative ai vernissage e ai concerti (1982-1992), e infine le quattro serie della collezione personale.
L’insieme costituisce la testimonianza di un’amicizia indefettibile, ma soprattutto la documentazione di un’opera artistica di sicuro rilievo.
La mostra, curata da Jean-Henry Papilloud e Sophia Cantinotti, è presentata dal 7 dicembre al 3 marzo, con apertura quotidiana dalle 10 alle 18. Il catalogo riproduce tutte le fotografie esposte. Sono inoltre disponibili in Fondazione i cataloghi delle mostre dedicate in passato a Imsand: Luigi le Berger e Maurice Béjart.
D'origine vallesana, Marcel Imsand nasce a Gruyères nel 1929. Nel 1945 si trasferisce prima a Losanna, poi a Vevey, quindi a Saint Aubin presso Neuchâtel dove lavora da apprendista prima come fornaio, poi come pasticciere e infine come meccanico di precisione, professione questa che esercita fino al 1964, quando decide di stabilirsi a Losanna e di dedicarsi esclusivamente alla fotografia. Numerosi sono i riconoscimenti per il suo lavoro che lo consacrano fra i maggiori fotografi svizzeri con-temporanei.