Agostino Bonalumi – The Glass of Shadows
Nella suggestiva poesia Un’altra sera Agostino Bonalumi (n. 1935) delinea i “tratti” dell’inspirazione artistica, che è sia sublime che intangibile, e che finisce per amalgamarsi in quel “vetro d’ombra” in cui ogni memoria e ogni desiderio scivolano.
Comunicato stampa
Nella suggestiva poesia Un’altra sera Agostino Bonalumi (n. 1935) delinea i “tratti”
dell’inspirazione artistica, che è sia sublime che intangibile, e che finisce per amalgamarsi in quel
“vetro d’ombra” in cui ogni memoria e ogni desiderio scivolano.
Bonalumi, poeta e grande interprete di arte visiva, tratteggia uno spazio che ai nostri occhi si avvale
di un intenso uso di ombre e di metafore: è un spazio che affonda nell’Altro, nel Mistero, e che
tende ad invadere la concreta, finora intangibile, dimora della nostra fisicità. Con le mutevoli e
vitali ombre che prendono vita nelle sue famose estroflessioni, l’artista ci mostra ciò che non ci era
dato vedere.
Concentrando spesso l’attenzione sulle ombre, oltre il vero e il visibile, Bonalumi riempie i suoi
lavori di un potere visionario e misterioso, un promemoria della “metaforica molteplicità del
segno”, che il grande pittore metafisico De Chirico (1889-1978) attribuì all’architettura.