Antonella Capponi – Perspicere
Perspicere – questo il titolo della mostra aretina – accomuna l’esperienza dell’artista degli ultimi dieci anni, in una coerente, “controllabile” pseudo-antologica tutta giocata su di un’attenta osservazione dello spazio (ambientale, umano, materiale).
Comunicato stampa
Sala S.Ignazio, in Arezzo, ospita dal 9 dicembre 2012 al 20 gennaio 2013 l'opera di Antonella Capponi, artista umbra il cui percorso espressivo si lega al tema del cammino interiore e dell'"attraversamento di campo", in una ricerca che la impegna dal 1992. Perspicere - questo il titolo della mostra aretina - accomuna l'esperienza dell'artista degli ultimi dieci anni, in una coerente, "controllabile" pseudo-antologica tutta giocata su di un'attenta osservazione dello spazio (ambientale, umano, materiale). Perspicere si concreta nella proposta di opere di luce caratterizzanti lo stadio più intimo della comunicazione linguistica - dai due cicli Venti (2004) e Sviati (2009), presentati nelle ultime personali romane, alle Opere attive, così definite perché numerate progressivamente, mostrando quella fenditura circolare che diventa una sorta di grande falla in grado di rendere visivamente concreto il linguaggio astratto. L'allusione al passaggio di un fluire ininterrotto del tempo indica, così, l'esistere più compiuto, il quale lascia posto alla fine quale ente in sé, traguardo teleologico o deterministico, che comunque sa di vita poiché in questa si rispecchia. È la Linea degli Eventi che, impossibilitata a seguire un andamento logico e sequenziale, diviene quotidianità, quindi imprevedibilità, singolarità, differenza. Realizzata appositamente per Perspicere, l'opera Le Nide, uno spazio altro, descrive la dimensione ovattata dell'accoglienza e della crescita: luogo riparato e protetto - quasi una sorta di alcova - riservato al più alto grado di sensibilità, ove è possibile ritrovare la parte distante, quella perduta e celata in ognuno di noi (coscientemente o no). Le Nide vuole essere l'eterno presente, una specie di luogo che non conosce la fine e in cui non è possibile alcun futuro; si tratta in effetti di un perpetuo colloquio con l'oltre, collocato nel luogo più Nostro e, proprio perciò, ancora più sacro. (Fabio Migliorati, 2012) Antonella Capponi vive e lavora in Umbria. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Perugia, nel cui ambito, insieme al maestro Nuvolo, inizia la propria ricerca pittorica che si basa su un utilizzo di materiali plastici di derivazione industriale. Tutto il suo lavoro è legato alla 'trasparenza', anche definita "Pittura liquida attraverso cui si vede". Nel 1988, con l'opera Cubo, nascono le prime sculture aeree: installazioni e opere ambientali da cui emerge una ricerca incentrata sul concetto di limite / soglia. Dalla presenza all'assenza, l'artista indaga fra le pieghe dell'essere insieme, eleggendo la comprensione a vuoto che attende di essere colmato. La sua tecnica si giova di colle, plexiglass, neon, led luminosi, incisioni laser - da cui l’artista crea quella trasparenza capace di cercare l’archetipo simbolico del mistero "tempo".
Antonella Capponi - Perspicere è voluta e realizzata dall'Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Arezzo, con la collaborazione in situ dell'artista. Sarà inaugurata alla presenza dell'autrice; di Marinella Caputo, critico d'arte; del Prof. Pasquale Giuseppe Macrì, Assessore alla Cultura e allo Spettacolo; di Fabio Migliorati, critico d'arte e Direttore per le Attività Espositive di Arezzo.