Carlo Levi – Il pane di Parigi il pane di Matera
La Fondazione Giorgio Amendola, la Fondazione Carlo Levi di Roma e l’Associazione Lucana Carlo Levi di Torino, dedicano una importante esposizione alla pittura di Carlo Levi, il grande intellettuale torinese e cosmopolita che trova, in pochi mesi di confino, una ragione di lotta e di ispirazione artistica fra i contadini della Lucania.
Comunicato stampa
La Fondazione Giorgio Amendola, la Fondazione Carlo Levi di Roma e l’Associazione Lucana Carlo Levi di Torino, dedicano una importante esposizione alla pittura di Carlo Levi, il grande intellettuale torinese e cosmopolita che trova, in pochi mesi di confino, una ragione di lotta e di ispirazione artistica fra i contadini della Lucania.
La mostra allinea 42 quadri ed è l’unica vera personale che si tiene a Torino dopo la scomparsa del Maestro nel 1975. Frequenti le collettive dedicate ai “Sei di Torino” (Levi, Galante, Paulucci, Menzio, Chessa e Boswell), di cui l’ultima “Gli anni di Parigi. Carlo levi e i fuoriusciti 1926-1933″ del 2003, ma una vera e propria esposizione dell’opera pittorica di Levi non c’è mai stata in città. Nel novembre 2002, per il centenario della nascita, solo la nostra Fondazione aveva organizzato una personale delle opere grafiche (circa 80).
La mostra ha un’importanza storica fondamentale perché permette di seguire l’evoluzione artistica di Levi dal 1923, quando, a vent’anni, è ancora sotto l’influenza di Casorati, per passare alle influenze francesi della scuola di Parigi, assieme ai “Sei” dal 1927 al 1934, lo splendido periodo creativo del confino in Basilicata (1935-36), l’impegno sociale per il Mezzogiorno nel dopoguerra, che avrà il suo culmine nel libro “Cristo s’è fermato ad Eboli” e nel grande telero (m 3,20×18,50) “Lucania” che esporrà a Torino ad Italia ’61.