Anteprima Auditorium Giovanni Arvedi
Presentazione dell’Auditorium “Giovanni Arvedi” riservata ai tecnici, specialisti del suono e dell’acustica, alla stampa specializzata ed internazionale, alle case di registrazione con l’ingegner Yasuhisa Toyota.
Comunicato stampa
CREMONA PALCOSCENICO INTERNAZIONALE DELLA MUSICA
CON L’AUDITORIUM “GIOVANNI ARVEDI”DEL MUSEO DEL VIOLINO
Un gioiello per l’acustica e l’architettura
progettato dall’ingegnere giapponese Toyota con lo studio Arkpabi
Cremona, sabato 15 dicembre - Cremona, capitale mondiale della liuteria per storia e tradizione, diventa palcoscenico di una grande anteprima: la presentazione dell’Auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino, realizzato grazie alla volontà e all’impegno munifico della Fondazione Arvedi Buschini e del Comune di Cremona con il restauro di Palazzo dell’arte e l’allestimento del nuovo Museo.
L’appuntamento è anche l’occasione per celebrare l’importante riconoscimento internazionale ricevuto in questi giorni dalla città di Cremona: il “saper fare liutario” è stato iscritto tra i patrimoni immateriali dell’Unesco.
Tra gli “ospiti” d’eccezione della giornata Il Cremonese, lo straordinario violino Stradivari 1715, suonato dalle abili mani del Maestro Antonio De Lorenzi e capace di esaltare le potenzialità del nuovo Auditorium “Giovanni Arvedi”.
L’Auditorium costituisce una parte del complesso museale ricavato dallo storico Palazzo dell’Arte, opera dell’architetto razionalista Carlo Cocchia, che si inaugurerà nella primavera del 2013. L’Auditorium, gioiello da 475 posti nato dal lavoro sinergico tra lo studio Nagata Acoustics dell’ingegnere acustico Yasuhisa Toyota e lo studio di architettura Arkpabi Giorgio Palù & Michele Bianchi, coniuga le tecnologie più avanzate con l’antico sapere liutario e la tradizione culturale cremonese. Sin dalla fase di progettazione è stato chiaro che si sarebbe trattato di una sfida: incastonare una forma sinuosa a tulipano nella rigida struttura razionalista preesistente di un parallelepipedo dalle dimensioni ridotte. Per realizzare questa visione sono stati necessari interventi di grande portata, come lo scavo di alcuni metri sotto il livello del palcoscenico per raggiungere la distanza di 14 metri tra il pavimento e il soffitto, necessari per garantire un suono limpido, nitido e distribuito in modo omogeneo in tutti gli spazi dell’Auditorium.
Il progetto ha una doppia anima: acustica e architettura dialogano attraverso l’immagine dell’onda sonora che si propaga nello spazio. La struttura armoniosa, fatta di volumi morbidi e linee sinuose, cattura il suono per tradurlo in immagine: la musica diviene forma grazie alla fluidità e all’organicità dei volumi architettonici; la luminosità dei toni cromatici del rivestimento ligneo e il colore tenue delle sedute, che rendono caldo e accogliente l’ambiente, si sposa con le onde in calcestruzzo, che si materializzano lungo il soffitto della sala nei toni del grigio.
Anche il palcoscenico, luogo focale dell’Auditorium, riprende questo gioco di rimandi: lo spazio in cui si forma il suono è infatti circolare, percepito dagli spettatori come un nucleo magnetico che catalizza l’attenzione sull’evento musicale. Le file di poltroncine nella gradonata che circonda il palco fanno sì che il pubblico seduto avvolga i musicisti e che si crei un dialogo tra spettatori ed esecutori.
In soli due anni è stata creata una sala per concerti d’altissimo livello, sede ideale per incisioni e registrazioni, che rappresenta un unicum per Cremona e un esempio di eccellenza nel mondo. Un luogo magico che risponde alla necessità della grande tradizione liutaria cremonese di avere una sede che ne rappresenti lo spessore storico e culturale di primissimo livello.