1950-2000: presenze artistiche a Lonigo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO PISANI
Via Garibaldi, 1, 36045 , Lonigo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì 16.00 – 19.30, sabato e domenica 10.00 – 12.30 e 15.00 – 19.30 e resterà chiusa il 25 dicembre 2012 e il 1 gennaio 2013. I

Vernissage
15/12/2012

ore 17

Contatti
Email: mv_eventi@yahoo.it
Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra propone all’attenzione del pubblico l’opera di una decina di artisti attivi nella seconda metà del novecento e la maggior parte a tutt’oggi a Lonigo, presenti con significative realizzazioni e in pubbliche esposizioni non solo in ambito locale, ma anche nazionale e talora internazionale.

Comunicato stampa

La Città di Lonigo, in collaborazione con MV Eventi, presenta la mostra “1950-2000: presenze artistiche a Lonigo”, che si terrà presso Palazzo Pisani dal 16 dicembre 2012.
Una festa tutta leonicena ad inaugurazione della convenzione stipulata dal Comune di Lonigo con MV Eventi per la direzione artistica di Palazzo Pisani.
“L'obiettivo dell'accordo con MV Eventi è rendere Lonigo un polo culturale e un centro di proposte artistiche rivolte alla nostra città e non solo” afferma il Sindaco Giuseppe Boschetto “veicolando i nostri sforzi per la valorizzazione della città, del territorio e la promozione dell'arte moderna e contemporanea”.
“Un lungo viaggio” le parole dell'Assessore alla Cultura Roberto Nisticò “che porterà a Lonigo manifestazioni culturali dedicate, anche, ad artisti di fama nazionale ed internazionale, oltre all'edizione annuale del New Generation Festival, evento della durata di un mese, interamente dedicato alle nuove generazioni e alle espressioni del contemporaneo che quest'anno ha fatto registrare oltre 5000 visitatori”.

Il via ufficiale della convenzione con l'inaugurazione di sabato 15 dicembre alle ore 17.00 con le opere di Claudio Cuman, Giorgio dalla Costa, Fra Terenzio Quirino Barbone, Fratel Venzo, Alessandro Lazzarin, Gino Lazzarin, Emilio Oboe, Manlio Onorato, Anna Maria Trevisan, Hermes Vanzan.
La mostra propone all'attenzione del pubblico l'opera di una decina di artisti attivi nella seconda metà del novecento e la maggior parte a tutt'oggi a Lonigo, presenti con significative realizzazioni e in pubbliche esposizioni non solo in ambito locale, ma anche nazionale e talora internazionale.
“Noi di MV Eventi” dichiara Matteo Vanzan, promotore culturale “abbiamo deciso di dare inizio a questo accordo proprio attraverso una mostra che valorizzasse alcune delle principali personalità artistiche leonicene, in un percorso culturale che arriva fino ai giorni nostri”.
La rassegna non intende certo redigere improbabili bilanci di alcuni decenni d'impegno creativo, ma far conoscere personalità assai diverse e non sempre in diretto rapporto tra loro.
Fra' Terenzio Quirino Barbone (1916 – 1989) giunse a Lonigo, ospite del convento francescano, e ivi si dedicò non solo al restauro ma anche a una personale produzione fortemente ancorata alla tradizione con evidenti richiami all'arte del seicento.
Mario Venzo, noto generalmente come Fratel Venzo (1900 – 1989), approdò alla vita monastica in età matura, dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti e aver vissuto alcuni anni a Parigi; trascorse alcuni anni a Lonigo, instaurando fecondi rapporti d'amicizia e d'arte con Claudio Cuman (1926 – 2001) ed Emilio Oboe (1934 – 1991).
Accomuna i tre pittori, diversi per temperamento e personalità, un vivo senso del colore che attinge da un lato a innegabili radici venete, dall'altro alla lezione di artisti come Gauguin, Matisse e i “fauves”.
Se Venzo è - a partire almeno da quegli anni - marcatamente espressionista, Cuman è costantemente teso a conciliare tensione emotiva e un innato bisogno di ordine e misura. Oboe, infine, da un felice lirismo cromatico evolve negli ultimi anni verso una sofferta indagine della natura, sotto il segno sempre dell'autenticità.
Gino Lazzarin (1945) si dedica come fotografo inizialmente al reportage (peraltro mai abbandonato), per sperimentare poi in anni recenti le tecniche digitali e con esse cercando significative assonanze con la pittura contemporanea.
Manlio Onorato (1951), dopo gli esordi figurativi, approda ad una pittura rigorosamente aniconica, volta a esaltare di volta in volta per contrasto o per assonanza la luminosità del colore, fino all'assolutezza del bianco.
Da un approccio naturalistico prende le mosse l'opera di Hermes Vanzan (1952), una pittura “colta” e fruibile con immediata facilità e non identificabile con il termine di arte fotografica, in quanto va al di la dell'oggetto rappresentato, analizzando la quarta dimensione, ossia ciò che l'oggetto nasconde.
Anna Maria Trevisan, attinge a piene mani dalla tradizione, traendo continui spunti dalla storia, come se questa fosse un immenso magazzino di argomenti e temi che l'artista contemporaneo riassume su di sé per mettere in luce ciò che diventa essenziale per noi.
Giorgio Dalla Costa (1970) è un rivelatore di universi interiori, ribaltando ed annullando le distanze tra pittura e scultura per portare sulla scena il necessario cortocircuito tra spirito e materia.
Alessandro Lazzarin (1970), infine, dalle iniziali esperienze fotografiche si è spinto ad esplorare le nuove tecnologie, attento però sempre a preservare con le impressioni visive la fragranza delle emozioni.
La mostra, curata da MV Eventi, è stata resa possibile grazie al prezioso contributo di Arte Sgarro, Banca di Credito Cooperativo e Foto Ottica Lucenti.