Albano Morandi – Pensiero dell’occhio
Nei suoi progetti il lavoro prende avvio da una riflessione sulla storia dell’arte. Una riflessione ironica trattata con leggerezza antiretorica e anticelebrativa poiché l’ironia è infatti l’unica componente che fa digerire al mondo contemporaneo la spiritualità.
Comunicato stampa
Sabato 15 Dicembre, alle ore 18,00 presso Vertigo Arte, alla presenza dell’autore, verrà inaugurata la personale di Albano Morandi Pensiero dell'Occhio. Per l'occasione, Paolo Aita presenterà il libro di Albano Morandi. Pictures at an Exhibition Edito da Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori in occasione dei trent'anni di attività artistica di Morandi. Albano Morandi parte dal presupposto che per arrivare all’arte bisogna partire dall’opera d’arte e questa consapevolezza lo porta a colloquiare con artisti o meglio con le loro opere come se fossero materiale da plasmare.
È l’esigenza di non dimenticare il passato, anzi di guardarlo come se fosse il futuro. Ricordare, per questa ragione gli elementi vengono riproposti e rimessi in gioco in una forma di sperimentazione profonda, ma anche divertente che spinge Albano Morandi a riflettere per condividere e per risvegliare nella visione comune potenzialità dormienti. Desiderio di dialogo, che diviene relazione.
Nei suoi progetti il lavoro prende avvio da una riflessione sulla storia dell’arte. Una riflessione ironica trattata con leggerezza antiretorica e anticelebrativa poiché l’ironia è infatti l’unica componente che fa digerire al mondo contemporaneo la spiritualità.
I suoi interessi visuali sono legati al processo del fare, il risultato nasce dalla pratica del gioco con gli elementi scelti e non è prevedibile, perché mentre li manipola e li mischia con le idee, improvvisa e trova miracolosamente eventi inaspettati. È ciò che Federico Fellini avrebbe definito disponibilità, disponibilità dell’artista verso l’altro artista, dell’artista verso il pubblico e del pubblico verso l’artista.
Uno scambio costante fra oggetto e occhio, fra senso e materia in cui l’artista è coinvolto e dove, attraverso oggetti vari, materiali di recupero, si appropria di elementi scelti generando risultati imprevedibili. Frammenti di cose, vecchie cornici, quaderni ritrovati, supporti costruiti con materiali sempre rigorosamente recuperati che l’artista, come un collezionista, raccoglie, conserva, osserva e sovrappone dando loro un nuovo volto e mostrandoli all’osservatore come forme-sculture.
Albano Morandi (1958) Si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, sotto la guida di Toti Scialoja e di Alberto Boatto.
Nel 1981 il grande amore per il teatro, in particolare per l’opera di Samuel Beckett, lo porta a fondare il “Teatro dell’Evidenza” con il quale mette in scena diverse opere. Nell’evidenza è rintracciabile e presente il primo elemento fondamentale e costante in tutto il percorso artistico di Albano Morandi: il mettere in rilievo la realtà delle cose che ci circondano. L’artista ama ricordare una frase a lui molto cara di un romanzo di Beckett: “Qui non c’è assolutamente nulla d’insolito per quanto io possa vedere. Eppure ardo dalla curiosità e dalla meraviglia”. La poliedrica capacità di continuare la propria ricerca artistica su più fronti ma con coerenza ed armonia è una caratteristica costante in Morandi. Cambiando i soggetti, gli oggetti, le tecniche, l’artista non perde mai il filo conduttore della sua arte, come è stato scritto, il progetto artistico di Albano Morandi è quello di usare “il mondo delle forme per trasfigurare il modo delle cose”. Nel 1986 e nel 1996 è invitato alla Quadriennale di Roma, nel 2000 vince il primo premio exaequo al 40° Premio Nazionale d’Arte Suzzara, nel 2007 partecipa alla 52^ Biennale di Venezia negli eventi collaterali “JOSEPH BEUYS DIFESA DELLA NATURA”. Ha tenuto oltre 150 mostre nelle principali città europee, in Asia e negli Stati Uniti. Attualmente è Docente del corso di Pittura presso L’ Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Albano Morandi vive e lavora a Raffa di Puegnago del Garda (BS).