Pierpaolo Lista – Vie di fuga
Una personale fotografica di Pierpaolo Lista che presenta una serie di lavori e progetti recenti che si mostrano come vie di fuga dalla realtà per costruire piccoli teatri segreti, piacevoli e passionali eterotopie (Foucault).
Comunicato stampa
Il Lavatoio Contumaciale di Roma, in collaborazione con la Fondazione Filiberto Menna e la Galleria Leggermente Fuori Fuoco di Salerno, è lieta di presentare Vie di fuga, una personale fotografica di Pierpaolo Lista che presenta una serie di lavori e progetti recenti che si mostrano come vie di fuga dalla realtà per costruire piccoli teatri segreti, piacevoli e passionali eterotopie (Foucault). Controspazi che l'artista plasma per dar vita a immagini plastiche e cremose, a scenari virtuosi e lirici. Il cui modello, caratterizzato dalla ricerca del materiale minimo, progetta e proietta pseudoambienti, luoghi inesistenti prima di apparire in fotografia e inesistenti anche dopo essere stati fotografati. «Si tratta, perciò, di simulazioni del reale», suggerisce Antonello Tolve nel testo di presentazione alla mostra, «di formule immaginifiche, di micro-scenografie che l'artista realizza con pezzetti di carta, ferro filato, spago, rimasugli di stoffa, stucco e acrilici. Di microspazi illuminati da colpi di luce (caldi o freddi, a seconda dei casi e delle scelte) che invitano ad interrogarsi sullo spazio reale mediante accenni e allusioni. Ma anche a scoprire una nuova autenticità, una nuova originalità, un nuovo valore – o una nuova resistenza – da riconoscere all'immagine».
Riabilitazione (2011), Monologo (2011), Grembo (2011), Assente (2011), Titolo in bianco (2011). E poi Manovra (2012), Prova d'autore (2012), Materia d'un sogno (2012). O, ancora, Fuori pista (2012), una biciclettina in fil di ferro impantanata in un sentiero sabbioso. Sono alcuni lavori, alcune tracce di un programma, ormai quinquennale, teso a mettere ordine in quel caos percettivo della realtà che non concede la concentrazione su un singolo oggetto (Crescimanno). Tracce di un piano estetico teso a creare, infine, un nesso differente tra il vero e quello che vero non è per andare al di là della realtà e concepire preziosi atolli felici, lontani dal maleström e dalle ambiguità dell'arte e della vita d'oggi.