Moving Virtual Bodies
Una rassegna con 6 cortometraggi dove cinema e arte coreutica si fondono per creare una nuova forma espressiva, la Videodanza.
Comunicato stampa
(Bassano del Grappa) Intenso il programma invernale del CSC centro per la scena contemporanea di Bassano del Grappa, che giunto alla settima edizione, porta in Italia il programma Moving Virtual Bodies, che prevede sia un corso di formazione che una serata aperta al pubblico. Quest’ultima, verrà ospitata martedì 18 dicembre alle ore 21.00, nello splendido auditorium delle Bolle Nardini.
Il progetto, ideato dalla curatrice Gitta Wigro e promosso dal CSC Casa della Danza del Comune di Bassano, collaborazione con la Rete Anticorpi XL, si propone l’obiettivo di promuovere la video arte nella danza contemporanea coinvolgendo artisti, curatori ed esperti del settore in una ricerca intensiva sulle applicazioni della videodanza. Il pubblico potrà quindi assistere ad una vera e propria rassegna, con la presentazione di 6 corti, di opere originali che uniscono l’espressione della video arte con quella della coreografia d’autore.
Si va dal francese Frictions (regia di Steven Briand e coreografia di Carla Henry) dove l’azione dal vivo si mescola con la tecnica di animazione dello stop motion a Constellation things learnt and forgetten (UK da un’idea di Magali Charrier), che racconta la vita all’interno di uno studio di danza, tra macri e micro eventi, tra rivalità personali e dinamiche di gruppo.
Inglese anche Atelic (regia di Duckeye e coreografia di Alexander Whitley) un breve video che indaga il quotidiano attraverso il linguaggio cinematografico, svicolato dai soliti canoni, per creare una visione nuova e per quanto possibile, alternativa.
Presente anche un corto italiano Contempo(t)re con la regia di Giulia Fontanini e la coreografia di Francesca Foscarini, dal cui lavoro “Kalsh” si sviluppa questo progetto di videodanza, che rifrange e ricompone la coreografia originaria.
Infine due lavori olandesi, Instruments (regia di Ruben Vaan Leer e coreografia di Lukas Timulak) che portano in scena un racconto per immagini col focus sulle dinamiche di un corpo in movimento nella sua relazione con l’ambiente circostante. L’altro progetto è Spiegelingen (Rispecchiamenti) con la regia di Marinus Groothof e la coreografia di Dunja Jocic, la breve storia di un uomo che fugge al clamore di una strada frenetica e si rifugia in un edificio abbandonato, dove proverà a confrontarsi con sé stesso.
La gamma dei film selezionati è diversa per stile e contenuto, ognuno di essi rappresenta una sfida, o un’idea; dall’emozione del primo progetto di un esordiente, al lavoro lucido di un regista affermato. E ciò che essi hanno in comune è il desiderio di indagare il linguaggio coreografico sul grande schermo.
Dal 16 al 21 novembre inoltre sarà attivo un workshop gratuito per filmaker e coreografi, condotto da Gitta Wigro, curatrice di tutto il progetto, insieme a Lucy Cash, esperta di video arte, per max 12 partecipanti, durante il quale verranno approfondite le interazioni e le diverse applicazioni tra coreografia e videoarte.