Ariadne
Lancio del progetto europeo Ariadne: l’archeologia entra nel mondo dell’e-science.
Comunicato stampa
ARIADNE (Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe), progetto finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro della Commissione Europea, ha per obiettivo la creazione di un’infrastruttura europea di dati archeologici per la ricerca per consentire agli archeologi e studiosi del mondo antico di accedere online agli archivi digitali dei vari paesi europei e di poter usare le nuove tecnologie come elemento della metodologia della ricerca archeologica. Grazie ad ARIADNE si creerà un’unica interfaccia virtuale che consentirà agli utenti un accesso simultaneo a molteplici banche dati contenenti i risultati dei ricercatori europei.
La biblioteca digitale così creata si aggiungerà, a livello scientifico, ad altre iniziative come Europeana, la biblioteca digitale europea con cui è prevista una collaborazione, per rendere sempre più accessibile il grande patrimonio di documentazione prodotto dalla ricerca archeologica nei vari paesi.
Con ARIADNE anche l’archeologia entra nel mondo dell’e-science, la scienza virtuale basata sull’analisi integrata dei dati ottenuti sperimentalmente, sul campo e di quelli digitali. Per ottenere tale risultato, il progetto prevede attività di creazione di reti di ricercatori, di formazione e di analisi di nuovi strumenti tecnologici necessari per la realizzazione dei suoi obiettivi.
Il progetto ha una durata di quattro anni e un finanziamento di circa 8 milioni di euro. È coordinato dal Laboratorio Servizi Didattici e Scientifici (PIN) dell’Università di Firenze, e vi partecipa il CNR con vari istituti. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha in ARIADNE il ruolo chiave di fornitore di dati, di utente privilegiato e di esperto nel campo delle biblioteche digitali, grazie ai numerosi progetti nazionali ed europei in questo settore che ha coordinato negli ultimi anni per il tramite dell’ICCU, partner del progetto.
Nel consorzio sono inoltre presenti le Accademie delle Scienze di Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovenia e Olanda e l’Istituto Archeologico Germanico; centri nazionali di ricerca sui beni culturali di Francia, Grecia, Irlanda e Spagna; e altre istituzioni culturali, accademiche e di ricerca da Cipro, Regno Unito, Romania, Svezia e Ungheria, per un totale di 24 partner rappresentanti 16 paesi europei. Il progetto inoltre collabora strettamente con l’Associazione Europea degli Archeologi (European Association of Archaeologists – EAA).
Alla manifestazione del 7 febbraio, che sarà seguita da due giornate di lavoro dei partner, intervengono il Responsabile scientifico del Laboratorio Servizi Didattici e Scientifici (PIN) dell’Università di Firenze, coordinatore del progetto, il Segretario Generale del MiBAC, funzionari europei, dirigenti del MiBAC, ricercatori ed esperti del settore.
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