Metamorfosi

Informazioni Evento

Luogo
EX BANCA INTESA
P.zza San Martino, Barasso, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giovedì 14 e 21 Febbraio
dalle 17.00 alle 19.00
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e
dalle 16.00 alle 19.00

Vernissage
09/02/2013

ore 17

Contatti
Email: gasparini.simona@gmail.com
Artisti
Elisabetta Pieroni, Laura Zuccarello
Curatori
Raffaella Bardelli, Simona Gasparini
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Laura ed Elisabetta fanno vivere la materia, la fanno parlare al pubblico, in una forma d’arte che mischia la pittura alla scultura, la bidimensionalità alla tridimensionalità, in un’antitesi che qui diventa connubio e completa armonia.

Comunicato stampa

Che cos’è un’opera d’arte? Quando un oggetto può diventare tale?
Queste sono le domande che fin dagli inizi del Novecento si sono posti critici, filosofi e uomini di cultura senza mai trovare una risposta univoca e una definizione condivisa.
Queste sono le domande che lo stesso pubblico davanti ad espressioni artistiche originali e stravaganti spesso si pone smarrito e confuso, provocato e stimolato nello stesso tempo a riflettere sul concetto di arte e su quanto ormai esso comprenda forme e linguaggi diversi.
A queste domande non c’è una risposta deterministica né tantomeno univoca: di certo conta l’abilità tecnica dell’artista, pittore o scultore che sia, ma di sicuro conta più l’idea che è stata motore dell’atto artistico.
In questo senso le opere di Laura ed Elisabetta ne sono un esempio vivace e concreto.
I quadri di Laura, infatti, nascono dall’interesse per oggetti comuni o desueti, abbandonati e scartati che spesso ispirano l’artista e ne diventano il punto focale intorno a cui costruire il resto dell’opera.
Al contrario, talvolta, nasce in primis l’idea e poi, solo in un secondo tempo quando l’artista ha trovato tutti gli elementi necessari, il quadro.
In ogni caso, comunque, le opere di Laura sono l’espressione di esperienze vissute, di emozioni provate, di speranze future…l’artista non prende le distanze dalle sue opere, ma ne è, al contrario, partecipe. Così in “Di lago e di vento” i vetrini smussati sullo sfondo azzurro rappresentano il ricordo di una piacevole gita famigliare al lago, oppure i petali di rosa trafitti da piccoli chiodini di ferro in “Petali trafitti” diventano il simbolo di una notizia dolorosa che ha generato tristezza e malinconia.
Al contrario, invece, Elisabetta elabora opere ricche di significati simbolici universali, che richiamano le attese profonde dell’uomo e i valori religiosi che ogni cristiano costruisce nel suo percorso di vita.
Ne è un esempio “Rinnovamento” il cui soggetto principale è una fiammella dai vivaci colori giallo-arancio-rosso che allude a quegli episodi biblici in cui Dio si è rivelato all’uomo tramite il fuoco o la luce. Ugualmente in “Verso il cielo” e “Protezione” diventa sempre più evidente la riflessione dell’artista sulla Fede e sul dualismo fra bene e male nel mondo. Nella prima opera, infatti, protagonista è un’aquila, animale ascensionale per eccellenza e simbolo dell’evangelista Giovanni, mentre nel secondo caso l’impugnatura della spada scolpita richiama volutamente un TAU capovolto, emblema francescano di redenzione e salvezza. Gli ultimi lavori di Elisabetta sono ricchi di significato, ma anche di materiali poiché aggiunge alla ceramica smaltata frammenti di specchio, fogli di rame e lustrini dorati o argentati….in una continua sperimentazione operativa di fine artigianato artistico.
Proprio come nei quadri di Laura l’oggetto viene nobilitato, diventa parte integrante e fondamentale dell’espressione creativa. Esso non è più una semplice aggiunta, ma costituisce l’elemento più originale ed esclusivo dell’opera stessa.
Questo infatti può dirsi il filo sottile che lega le due artiste: in entrambi i casi vi è l’attenzione per la realtà e per ciò che ci circonda…in entrambi i casi si attingono dalla realtà quegli elementi/oggetti che andranno poi a realizzare il quadro.
Laura ed Elisabetta fanno così vivere la materia, la fanno parlare al pubblico, in una forma d’arte che mischia la pittura alla scultura, la bidimensionalità alla tridimensionalità, in un’antitesi che qui diventa connubio e completa armonia.
Ecco quindi la risposta alle nostre domande, la soluzione ai precedenti dubbi: la materia, intesa come materiale o come oggetto, può diventare un’opera d’arte?
Sì! Fino a quando ci saranno artiste come Laura ed Elisabetta che, con abilità tecnica e fantasia, sapranno trasformare il tangibile in poesia figurata.
Raffaella Bardelli