Riccardo Galuppo – Una vita per la pittura

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CIVICA CAVOUR
Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour 73b, Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 15.30/18.30 - sabato e domenica 10.00/12.00 -15.30/18.30 (lunedì chiuso)

Vernissage
10/02/2013

ore 10.45

Artisti
Riccardo Galuppo
Generi
arte contemporanea, personale

In mostra un centinaio di opere, alcune delle quali particolarmente significative ed intense perchè dedicate alla tragedia del Vajont, con le quali Galuppo ha inteso rendere omaggio alle duemila vittime di una catastrofe tutta umana.

Comunicato stampa

L’Amministrazione Comunale, con questa mostra antologica, rende un doveroso e sentito omaggio alla lunga ed intensa attività artistica di Riccardo Galuppo. Non vi è, forse, argomento che non sia rientrato prima o poi negli interessi artistici del Maestro padovano e la carellata sulla sua attività, grafica e colororistica, porta ormai ad enumerare le diverse opere in misura di migliaia e migliaia, realizzate nell’arco di mezzo secolo.
Lungi dall'essere esaustiva, la mostra antologica che si inaugurerà il 10 febbraio 2013 presso la Galleria Cavour, presenterà un un centinaio di opere, alcune delle quali particolarmente significative ed intense perchè dedicate alla tragedia del Vajont, con le quali Galuppo ha inteso rendere omaggio alle duemila vittime di una catastrofe tutta umana.
Le opere esposte delineano la figura di un artista, come Riccardo Galuppo, che ha dato un segno alla storia dell’arte dei nostri giorni.

10 febbraio-17 marzo 2013
Padova, Gall. Cavour
Inaugurazione: 10 febbraio, ore 10.45
Pieghevole invito
Riccardo Galuppo vive forti sensazioni ed emozioni che gli attraversano il corpo e lo spirito.
Egli ha con la natura e la realtà che lo circonda un rapporto oltre il “religioso “. Tutto, dal ceppo d’albero che i flutti hanno restituito alla spiaggia , ai gabbiani che si librano in volo, tutto si trasforma in Spirito e tutto assume un movimento soprannaturale, etereo. A volte perfino inquietante. Nei suoi quadri quasi mai compare la figura umana eppure ogni argomento è metafora dell’uomo.
Di lui, lo scomparso critico d'arte Giorgio Segato, dice: "...Riccardo vive ancora forti sensazioni ed emozioni che gli attraversano il corpo e lo rendono partecipe della natura. Il suo dipingere è rimasto fedele a ciò che alla mente arriva dalla vista, dal tatto, dall’udito, dall’olfatto, dal gusto, e sa trasformarlo in emblemi araldici di pregnante qualità sensoriale; è rimasto fedele all’ “umore”, o meglio all’ “umidore” della nostra terra veneta tra monti e mare (tra il Friuli e l’Adriatico, luoghi delle sue origini e dei suoi più frequenti ritorni)" (Giorgio Segato)
Riccardo Galuppo Ha partecipato alle maggiori mostre nazionali : Quadriennale Romana, Premio San Fedele, Biennale Triveneta , Premio Titano ( San Marino). Ha conseguito numerosi premi, ha allestito mostre personali a Milano, Venezia, Gorizia, Padova, Verona, Vicenza, Treviso, Trento, Bassano, Pieve di Cadore, Auronzo.
I suoi quadri sono nei musei di Bassano, Treviso, Venezia (Galleria Cà Pesaro ) e Padova.
Di lui hanno scritto numerosi critici come Sergio Segato, Paolo Rizzi, Paolo Tieto, Sergia Jessi Ferro ecc.

Galuppo Riccardo( Padova, 1932). Pittore e grafico. Autodidatta. Esordisce nel 1951 con una personale alla Galleria Coccodrillo di Padova. L’attività espositiva proseguirà intensamente per tutti i decenni successivi; tra le numerosissime personali, si ricordano quella di Verona, Galleria Ghelfi, 1963; Milano, Galleria Gianferrari, 1969; Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, 1986; Pieve di Cadore, Sala Consiliare, 1997. Dagli anni Cinquanta partecipa inoltre a mostre collettive e vari premi nazionali. Nel 1987 viene pubblicata una rilevante monografia sulla sua opera, a cura di Paolo Tieto. Temi preferiti all’inizio della sua attività sono le case della periferia e le ambientazioni campestri, insieme agli oggetti della povera vita quotidiana, rappresentati secondo stilemi vicini al realismo. Si volge poi al soggetto floreale dei girasoli e dei cardi e continua a rappresentare oggetti scarni carichi di memorie. Dall’inizio degli anni Sessanta entrano nella sua pittura i gabbiani, intensamente interpretati, insieme ai paesaggi del delta padano, in cui il colore prevale sul segno. Nuovo motivo iconografico sono poi gli specchi, trattati con sapienza tecnica e coloristica; ma dall’inizio degli anni Ottanta, ritornano i motivi naturali di piante e fiori, accanto a drammatiche marine e alla serie dei panni al vento. Degli anni Novanta è la serie delle maschere. Bibl.: Riccardo Galuppo. Il mare, a c. di P. Tieto, Padova, 1987; Riccardo Galuppo. Le maschere, Padova, 1991-1997, 2 voll.