Eloise Ghioni – Memories of Green
“Memories of Green” oltre ad essere una pietra miliare musicale nella storia del cinema (Vangelis per Blade Runner), fa riferimento ovviamente ad un preciso personaggio del racconto di The Bladerunner (1974) di Alan Edward Nourse, ovvero Rachael; il ‘replicante’ più evoluto, capace di essere in grado di esprimere e provare sentimenti umani ed al quale sono stati impiantati ricordi di un’infanzia mai vissuta.
Comunicato stampa
"Memories of Green" oltre ad essere una pietra miliare musicale nella storia del cinema (Vangelis per Blade Runner), fa riferimento ovviamente ad un preciso personaggio del racconto di The Bladerunner (1974) di Alan Edward Nourse, ovvero Rachael; il 'replicante' più evoluto, capace di essere in grado di esprimere e provare sentimenti umani ed al quale sono stati impiantati ricordi di un'infanzia mai vissuta. E il paradosso che ne nasce, mette in evidenza un aspetto insoluto della percezione soggettiva. Fino a che punto i nostri ricordi sono reali? Ciò che ricordiamo è realmente accaduto o è semplicemente la somma di una serie di dati che abbiamo acquisito, virtualmente o fisicamente nel nostro passato?
La memoria di Rachael è composta sia da episodi di vita mai vissuta (l'infanzia) ma anche di altri recenti, che ripercorrono la vita del replicante. E come il personaggio di Rachael, anche noi stessi siamo soggetti ad esperienze simili, spesso al ricordo si aggiungono una serie di suggestioni personali, emotive, circostanziali; "Memories of Green" (la mostra) racconterà esattamente questo: una mia memoria."
NB - tratto da una conversazione tra Eloise Ghioni e Andrew Smaldone
"Memories of Green" is not only a musical milestone in the history of cinema (Vangelis for Blade Runner), but refers to a specific character named Rachael in the story of The Bladerunner (1974) by Alan Edward Nourse. Rachael is the most evolved 'surrogate'; she is capable of expressing and feeling human emotions. And she also, importantly, received implanted memories of a childhood never lived. The paradox that arises, highlights an unusual aspect of subjective perception. To what extent are our memories real? Things that we remember: did they really happen or are they simply the sum of a set of data that we’ve acquired, virtually or physically in our past? The memory of Rachael consists of both episodes of life never lived (childhood) but also to other recent events, chronicling the life of the surrogate. And like the character of Rachael, even we are subject to similar experiences, often when a memory is triggered one adds a series of suggestions that may be personal, emotional or circumstantial. "Memories of Green" (the exhibition) will tell exactly that: my memory. (Excerpt taken from an interview with Eloise Ghioni, by Andrew Smaldone)