Francesco Tempesta di Nevers – Tra arte e scienza
La rassegna allestita nella Galleria delle Esposizioni del Palazzo barocco del Castellamonte presenta oltre sessanta lavori tra disegni, dipinti e installazioni.
Comunicato stampa
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino presenta, dal 15 febbraio al 10 marzo, la mostra antologica di Francesco Tempesta di Nevers. La rassegna allestita nella Galleria delle Esposizioni del Palazzo barocco del Castellamonte presenta oltre sessanta lavori tra disegni, dipinti e installazioni.
“Il percorso artistico di Francesco Tempesta di Nevers, scrive nella presentazione della mostra il curatore Angelo Mistrangelo, appartiene alla cultura visiva del secondo Novecento e del nuovo Millennio, a una dimensione pittorica dove il fluido e immediato andante della linea fissa simboliche figure femminili, volti intensamente espressivi, corpi immersi in paesaggi della memoria e del mito con riferimenti ai lirici greci. Vi è nei disegni, nei dipinti, nelle installazioni l’essenza di una ricerca che unisce la creatività a una incisiva gestualità, l’intuizione all’energia del colore, le forme allo spazio”.
Nei suoi lavori nulla è concepito come semplice rappresentazione, ma ogni elemento compositivo rispecchia la sua interiore visione della realtà, dell’ambiente e delle figure mitologiche.
“Ogni pagina dedicata alla musica, ogni foglio di grafica, ogni risvolto figurale, continua Angelo Mistrangelo, contengono il senso profondo di una personalità che è contemporaneamente quella di pittore, illustratore, comunicatore di una propria e indiscussa verità”.
In particolare, Francesco Tempesta rivela una sottile ironia che gli permette di raggiungere, talvolta, una insinuante trasgressione, le cadenze di una interpretazione che va oltre il vero per consegnare e consegnarci il clima di un universo di sensazioni, emozioni, di incontri con un tempo segnato dalla denuncia sociale, dalla maternità, dall’uomo con tutte le contraddizioni, le speranze e le angosce esistenziali.
Pittura, quindi, tra aspetti concettuali e psicologici, risvolti scientifici e architettonici, raffigurazioni complesse e altre evocative, che esprimono l’essenza di un dialogo continuo con la realtà contingente, la spiritualità e la propria segreta identità.
La mostra al Museo Regionale di Scienze Naturali, rappresenta un punto di riferimento della lunga esperienza di Francesco tempesta, documentata dalle immagini del fotografo Massimo Bruno e dal filmato «Franco Tempesta» di Samuele Marabotto, Remote 2011.
BIOGRAFIA: Francesco Tempesta di Nevers è nato il 9 agosto 1929 in Borgogna, nella città di Nevers, che unisce al suo cognome per evitare omonimia. Vive e lavora a Torino. Ha frequentato l’Accademia Libera di Belle Arti, acquisito il diploma al Liceo Artistico, si è laureato in Architettura a Torino. Insegnante nelle scuole medie e nei licei, tra i quali l’Istituto Cairoli di Torino, ha tenuto la cattedra di Disegno e di Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico «Marie Curie» di Grugliasco, dove ha chiuso l’attività didattica e allestito una mostra di disegni sulla scoperta del radio da parte della scienziata Marie Curie.
Il suo impegno si è sviluppato in vari campi dell’arte e della creatività: ha disegnato negli anni Novanta per la FIAT Engineering la prospettiva del progetto del nuovo stadio di Torino (concorso poi vinto dall’AcquaMarcia); lavorato come Direttore Artistico per un’Azienda Pubblicitaria e per le case editrici Paravia, Mondadori, Cronache Chieresi e realizzato le illustrazioni per libri di divulgazione scientifica: Luigi Brian, La macchina umana, Il valore della salute, Il mondo vivente, Paravia; Almerico Ribera, Un mondo che non conosciamo (natura), Paravia; George Cary Franklin Tricky, La volpe rossa, Paravia.
Sin dagli anni Quaranta opera nel settore delle arti figurative, pur lavorando in modo appartato e non commerciale, secondo una visione che unisce le situazioni psicologiche a quelle sociali-ambientali, religiose e mitologiche.
In tal senso, ha eseguito dipinti, disegni, installazioni concettuali, sculture e tavole scientifiche, che delineano la sua originale vena artistica, un vero e proprio studio sull’uomo e il valore dell’esistenza.