Dall’immagine all’orizzonte
Questa mostra propone un percorso semplice, quasi didattico, fondato sulla linearità, senza citazioni colte o assunti magniloquenti.
Comunicato stampa
Il programma espositivo del Museo Civico di Maccagno, conclusa la rassegna istituzionale intitolata “Premio Maccagno 2012” e compiuta un’ampia analisi di approfondimento con un ciclo di mostre personali dedicate a tre autori protagonisti dell’attualità in Lombardia, Max Marra, Antonio Pedretti e Alessandro Savelli, riprende la prospettiva tematica con una nuova mostra tesa a evidenziare caratteri e motivazioni dell’evoluzione dell’arte moderna e contemporanea.
Il titolo “Dall’immagine all’orizzonte” propone già spontaneamente un progressivo allontanamento della visione e, per contro, nel rarefarsi del concreto, un avvicinamento alla suggestione.
È quanto accaduto nel corso della Storia dell’Arte, dal rinnovamento di fine ‘800 ai nostri giorni.
Il progresso culturale, la fioritura intellettuale, l’apporto laico della ricerca scientifica e tecnologica hanno indotto l’artista a liberarsi sempre di più dagli schemi della raffigurazione, realistica o celebrativa, per interpretare invece la propria emotività. Al dato esteriore, veristico o simbolico, si è sostituito nel tempo l’apporto interiore elevando a primo piano i contenuti dell’animo.
Analogie e paralleli si sono riscontrati, e più facilmente compresi, nella poesia, nella fotografia, nel cinema.
Questa mostra propone un percorso semplice, quasi didattico, fondato sulla linearità, senza citazioni colte o assunti magniloquenti.
Si parte da un volto, che si direbbe ritratto ma ritratto non è: perché si tratta di psicologia, o di sogno, o di nostalgia.
Si transita nello spazio chiuso degli interni, quasi stanze ma sono luoghi dell’anima, prospettive dell’intimità.
Si procede nel paesaggio ma non esiste definizione di natura ed anzi l’evocazione tramuta ogni apparenza.
L’infinito conclude, oppure apre, il cammino nell’attesa della scoperta: che vorremmo fosse ancora immagine di realtà e di conforto ma sappiamo ormai essere voce emotiva.
I protagonisti della mostra sono Alberto Barbieri, Angelo Bertoglio, Elisabetta Casella, Giovanni Cerri, Mariangela De Maria, Marina Falco, Maurizio Galimberti, Emanuele Gregolin, Antonio Miano, Ettore Moschetti, Ayako Nakamiya, Bernardo Peruta, Alessandro Spadari, Mario Tettamanti, Pierantonio Verga.
I quindici artisti interpretano il tema, come attori sulla scena, chiamati a fornire ciascuno il proprio contributo per evidenziare come la poetica abbia debellato il racconto.
A cura di Claudio Rizzi con la collaborazione di Elena Banderali, e realizzata da Ad Acta Associazione Culturale, la mostra si aprirà al Civico Museo Parisi Valle di Maccagno il 16 febbraio per concludersi il 7 aprile 2013.
Saranno esposte 45 opere, tre per ogni artista presente, pubblicate tutte e accompagnate da esaurienti apparati biografici nel catalogo edito per l’occasione.