Annalisa Cattani – Rituali
L’incontro con Annalisa Cattani ci porterà per mano lungo un percorso che mostrerà come i rapporti umani siano alchimie estremamente instabili che hanno bisogno di costanti riaggiustamenti, ma diventano anche veicolo di arte.
Comunicato stampa
Lo stupore e la curiosità, così come lo sbigottimento provocato dall’ indifferenza indaga i rapporti, alla ricerca delle ragioni dell’inerzia e dell’ ignavia che ci rendono “abitanti” di uno spazio parzialmente occupato.
L’incontro con Annalisa Cattani ci porterà per mano lungo un percorso che mostrerà come i rapporti umani siano alchimie estremamente instabili che hanno bisogno di costanti riaggiustamenti, ma diventano anche veicolo di arte.
Si potrebbe parlare di una “passeggiata emotiva” attraverso alcuni dei suoi lavori che verranno condivisi tramite processi di identificazione guidati: Benvenuto e Addio, Angiolello da Verona (Installazione: libro) Dedicated to Annalisa, (video installazione) Joie de vivre,(Installazione) Slip sliding away (Video installazione) e Stumm (Installazione).
In un secondo tempo poi il workshop diventa, non solo parte preparatoria, ma anche articolazione della performance finale Rituali (happening, casco mobile elettronico, poltrona, percorso di psicodinamica, video).
La performance con gli studenti e gli spettatori, si fa percorso e rituale di ricerca sul sé attraverso esperienze condivise e non solo “mementum” contemplativo frontale. Tema cardine sarà il SILENZIO e il monologo interiore e il tentativo di rielaborazione di esperienze irrisolte.
Tutt’altro che semplice e desiderabile momento di relax e di pace interiore il silenzio è spesso una delle modalità maggiormente utilizzate per risolvere i conflitti. Le storie condivise diventano un rito di passaggio da uno stadio di rimozione a una consapevolezza in divenire.
Emozioni indotte tramite il dialogo e un casco rilassante di cinematografica memoria, cercheranno di trasformare la narrazione in “prendersi cura” e strumento compensativo della perdita. Si tratta di un percorso alla ricerca degli strumenti di una grammatica interiore che si faccia codice emotivo, per fare dell’esperienza estetica una dialettica della compassione, intesa nella sua accezione etimologica del patire-con.
Contro l’oggettivizzazione di un’umanità frutto di edulcorati rituali di emulazione e partecipazione passiva, verso la ricerca di una dimensione dinamica e continuativa che unisca, razionalità, credibilità e emozioni, elementi cardine della vita attiva di socratica e aristotelica memoria: ethos, logos e pathos.