Tracce del XX secolo
La mostra offre una straordinaria selezione di scatti – realizzati da grandi maestri del novecento – che intendono abbozzare il profilo storico dell’ultimo quarantennio in chiave “pop”, tra momenti più leggeri, legati al mondo del cinema e del fashion, ed altri ben più intensi collegati ad eventi bellici o a mondi lontani dall’occidente.
Comunicato stampa
Vanitas Gallery inaugura la sua prima mostra, dal titolo Tracce del XX secolo. Scatti di Demarchelier, Diaz, Sieff, Thomas, Wolman…
L’esposizione fotografica, aperta al pubblico dal 6 al 28 marzo, offre una straordinaria selezione di scatti - realizzati da grandi maestri del novecento - che intendono abbozzare il profilo storico dell’ultimo quarantennio in chiave “pop”, tra momenti più leggeri, legati al mondo del cinema e del fashion, ed altri ben più intensi collegati ad eventi bellici o a mondi lontani dall'occidente.
Si tratta di immagini che hanno fatto la storia della fotografia, sulle copertine di Life, Vanity Fair, National Geographic; volti di personaggi famosi e testimonianze storiche; scatti originali che associano grande qualità tecnica ad un forte sapore estetico e creativo.
Ogni fotografia e autore raccontano storie intense ed emozionanti. Lo testimoniano gli scatti intitolati Passione di Christopher Thomas, che nel 2010 resta affascinato dalla rappresentazione della Passione di Cristo di Oberammergau - un piccolo paese della Baviera - , che l’artista immortala con il solo uso della macchina fotografica sorretta da un cavalletto, trasmettendo lo spirito dell’evento e cogliendo con maestria sguardi, volti, ombre, corpi colmi di spiritualità. La celebrazione di questa rappresentazione si tiene ogni dieci anni in prossimità della Settimana Santa dal 1633, anno in cui scoppio un’epidemia violenta di peste e da allora il rito si ripete poiché il paese per fermare la pestilenza fece voto di celebrare la sofferenza, morte e risurrezione di Gesù.
Molto toccanti ed espressive sono le immagini di reportage sulla guerra in Vietnam di Jean-Claude Sauer. Si ammirano inoltre scorci naturalistici e documentaristici, come il salvataggio in cordata in un crepaccio ghiacciato, fra le vette del versante francese del monte Bianco di Christian Brincourt, oltre alle esperienze di vita estrema di chi sfida la natura calandosi da crepacci profondi e scatti delle giganti api Himalaiane alla ricerca del loro nettare prezioso, immortalate da Eric Valli.
Di forte impatto sono i numerosi volti, ritratti da Stephen Vaughan di famosi registi mondiali e attori hollywoodiani come il celebre Joker in Jail. The Dark Knight del 2007; o di celebri creativi del mondo della moda e della musica immortalati da Jean-Marie Périer di cui in mostra spiccano la foto del celebre Bob Dylan, 1966 e di John Galliano, 1994. Interessante ricca di fascino è la fotografia di Che Guevara di Venacio Diaz Marquez, fotografo ufficiale di Castro, corredata dal libro “Guerra de guerrillas: un metodo” del 1964. Libro che divenne presto un punto di riferimento per la guerriglia latinoamericana dopo la rivoluzione Cubana.
Altri artisti importanti a livello internazionale presenti in mostra sono Jean-Loup Sieff, Demarchelier, Wolman e Benno Graziani.
Vanitas Gallery e Vanitas Vanitatum
Situati nel centro di Milano Vanitas Gallery e Vanitas Vanitatum sono due spazi limitrofi attenti all’arte in cui è possibile immergersi in un universo culturale e decorativo del tutto particolare, dove ogni elemento è in equilibrio tra storia, originalità, qualità estetica.
Vanitas Gallery di via Revere 6 offre al pubblico uno spazio culturale in cui si alternano mostre temporanee tematiche che riguardano la fotografia, la pittura, la scultura e il design, mentre Vanitas Vanitatum di via Vincenzo Monti 41 predilige l’esposizione di oggettistica d’arte internazionale, di interior design e rarità di alto valore artistico.