Gianni Moretti – La Bell’ra
Gianni Moretti, rappresentato a SetUp dalla Galleria Fabbri C.A. di Milano, espone a Venezia il progetto per la realizzazione di un’installazione, un piccolo monumento, come puntualizza il titolo del lavoro, nato dalla necessità di prendere coscienza di quanto accade ogni giorno in termini di violenza, dall’osservazione della cronaca-cronica del quotidiano deoggettivata della sua drammaticità perché diventata asintomatica nel tessuto sociale.
Comunicato stampa
Il 7 marzo, presso gli spazi espositivi dell’Officina delle Zattere di Venezia, inaugura la mostra personale di Gianni Moretti dal titolo “La Bell’ra (studi per un monumento all’attenzione)”.
L'artista ha convinto pienamente il Comitato Scientifico (Antonio Arévalo, Martina Cavallarin, Valerio Dehò, Viviana Siviero, Eugenio Viola) che il 26 gennaio scorso si è riunito all'Autostazione di Bologna per proclamare il vincitore del Premio SetUp Under 35 promosso e organizzato da SetUp Art Fair in collaborazione con Officina delle Zattere, partner della manifestazione fieristica d'arte contemporanea.
Il Premio SetUp Under 35 prevedeva la possibilità per l’artista e il curatore vincitori di collaborare ad un nuovo progetto, una mostra personale dedicata all’artista e allestita presso gli spazi espositivi d’eccezione dell’Officina delle Zattere di Venezia.
Gianni Moretti, rappresentato a SetUp dalla Galleria Fabbri C.A. di Milano, espone a Venezia il progetto per la realizzazione di un'installazione, un piccolo monumento, come puntualizza il titolo del lavoro, nato dalla necessità di prendere coscienza di quanto accade ogni giorno in termini di violenza, dall'osservazione della cronaca-cronica del quotidiano deoggettivata della sua drammaticità perché diventata asintomatica nel tessuto sociale. L'auspicio è che si possa realizzare il progetto di Gianni Moretti per non dimenticare, sollecitando l'attenzione e la soglia dell'indifferenza. La mostra è curata da Susanna Sara Mandice che a SetUp ha curato la presentazione di Yael Plat per Spazio Ferramenta e ha ricevuto la menzione ad onore per il testo critico; con queste parole descrive il progetto di Gianni Moretti:
Silenzioso e discreto, il monumento immaginato da Gianni Moretti è un sogno che desta le coscienze, che gentilmente invita alla riflessione o, come meglio esplicitato nel titolo, all’attenzione.
L’attenzione è tanto un processo cognitivo diretto a un determinato oggetto, quanto sinonimo di cura, premura. L'esercizio di Moretti contiene entrambe le definizioni: invita alla concentrazione, al pensiero e, contemporaneamente, si dedica a uno dei temi sociali più urgenti, lo serve, lo arricchisce, lo consegna all’attenzione di altri. Senza urlare, pacatamente. Partendo da un recente fatto di cronaca riguardante l'omicidio di una donna, l'artista progetta un monumento nel quale una falena (bell'ra in perugino), attratta dalla luce, sbatte le ali contro un vetro. Simboleggiando le anime dei morti che non trovano pace, il lepidottero vola frenetico, incessantemente, in un moto apparentemente disarmonico e caotico. Un'icona luminosa che serenamente libera una calda potenza, cattura lo sguardo e quasi ipnotizza. La mostra diventa così un tempio laico, invita al raccoglimento, al pensiero, al dovere di una sosta.
I moderni e polivalenti spazi espositivi dell’Officina delle Zattere di Venezia occupano quelli che in passato furono i laboratori di formazione degli artigiani minori, orfani o con situazioni famigliari complesse, e che ora rappresenta un imprescindibile centro culturale ed espositivo di ampio respiro nazionale e internazionale. E’ situato nel cosiddetto “chilometro della cultura”, che comprende altri importanti spazi quali le Gallerie dell’Accademia, la Peggy Guggenheim Collection e Punta della Dogana.