Yardley e Aldo Flores

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO D'ARTE MODERNA UGO CARA'
Via Roma 9, Muggia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 10.00/12.00 e 17.00/20.00; sabato e domenica 10.00/13.00 e 17.00/20.00; lunedì chiuso

Vernissage
08/03/2013

ore 18.30

Patrocini

Promozione: assessorato del Comune di Muggia in collaborazione con il Gruppo78 nell’ambito del progetto PRACC (progetto arte contemporanea museo Carà)

Artisti
Yardley Flores
Generi
arte contemporanea, personale

La nuova mostra insiste sul lavoro della giovane Yardely, con una breve apparizione del padre, Aldo, che in questo momento, reduce da Venezia, sta sperimentando la scultura in vetro presso il celebre laboratorio Berengo di Murano, portandocene un esemplare.

Comunicato stampa

Dopo il grande successo della mostra dei 36 artisti del Gruppo78 in Messico, a Oaxaca, città d’arte, tutt’ora in corso e che proseguirà in altre città messicane per tutto l’arco del 2013, ecco di rimando a ribadire il senso del progetto PONTE INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIA MESSICO un altro tassello qui a Muggia con la presenza di una giovane artista messicana, YARDLEY FLORES, unitamente al padre ALDO. E’ da ricordare che il ponte internazionale è iniziato proprio qui al Carà di Muggia nel 2010, sempre in collaborazione con il Comune di Muggia, con la mostra “GEOGRAFICA, arte de la tierra” di Manolo Cocho.
La nuova mostra insiste sul lavoro della giovane Yardely, con una breve apparizione del padre, Aldo, che in questo momento, reduce da Venezia, sta sperimentando la scultura in vetro presso il celebre laboratorio Berengo di Murano, portandocene un esemplare.
Si tratta di una famiglia, padre e figlia Flores, dove l’arte ha la primazia, trasmettendosi da una generazione all’altra.
La ricerca visiva della figlia Yardley viaggia su binari anticonvenzionali, a partire dal titolo di questa mostra “If you don’t use it, die”.
Ha 24 anni e pratica l’arte da quando ne aveva solo due. Un enfant prodige! Figlia di artisti - sia la madre Laura Strane, statunitense, che il padre Aldo Flores messicano - sin dalla nascita ha respirato l’aria dell’arte e della cultura. E’ cresciuta insieme alla collezione del Salon des Aztecas, curata dal padre per conto del suo proprietario Luis Vazquez. Colori e pennelli sono dunque il suo pane quotidiano da sempre. A due anni stendeva già sulla carta grandi masse cromatiche istintivamente informali, sì da farle fare già a quell’età una mostra, e poi di seguito ne ha fatte a 7, 12, 17 anni.
Le opere che Yardley Flores presenta qui in questa personale italiana al Museo Carà di Muggia, tornano all’olio, dopo svariati percorsi. Sono grandi tele dipinte ad olio. In qualche modo sembrano contenere e riassumere svariate esperienze della ricerca pittorica dell’ultimo secolo. Yardley, motiva questo ritorno all’ordine naturale della pittura come un incentivo a sommuovere i neuroni assopiti di fronte dell’invasività tecnologica, a riprendere un lavoro che ricalca una prassi antica per raccontare però la contemporaneità. Da qui il senso del titolo : usa il cervello, fallo funzionare in qualche modo sull’onda del tempo attuale, se no soccombi”.
La percezione del mondo, di ciò che circonda l’artista, passa attraverso il filtro di una pittura succosa e sgargiante, dai vividi colori che nei graduali passaggi narra implicitamente storie quotidiane, rivelando raffinate conoscenze tecniche. Ci si possono ritrovare gli echi più disparati, da Morandi, a Rothko, in una riposante fluenza pittorica tendente al monocromo. Un’attualità “patologicamente comoda”, come è detto nel comunicato messicano. Larghe, “riposate” campiture e forme abbozzate, che si compongono con accorto equilibrio nello spazio. Monologhi in blu, arancio, rosa carnicino. La gioia della pura pittura stesa con la sensibilità e l’emozione di una giovane dell’era dei social net-work, dei tablets, degli Ipod.
A integrazione della mostra la proiezione di un video documentativo del Gruppo78 a Oaxaca, realizzato da Cecilia Donaggio e Guillermo Giampietro con la collaborazione di Cristina Lombardo e di Roberta Cianciola, e una serie di video colà esposti. Gli autori sono: Roberta Cianciola, Cecilia Donaggio, Fabiola Faidiga, Lucia Flego, Guillermo Giampietro, Lucia Krasovec Lucas, Ivana Maksimovic, Paola Pisani, Massimo Premuda, Elisa Zurlo.