Francesco Sena – Miraggi
Una mostra pensata dall’artista come una rilettura inedita della produzione degli ultimi tre anni, che procede a ritroso a partire dai quadri della serie Stagni. Le ultime produzioni dell’artista presentano in particolare due gruppi di suggestive sculture con figure umane a grandezza naturale, ricoperte di gocce di cera, e grandi quadri di paesaggi di boschi e di cieli stellati fruibili da uno strato omogeneo di paraffina.
Comunicato stampa
Inaugura venerdì 15 marzo e sarà visitabile fino al 10 maggio la mostra personale di Francesco Sena intitolata “Miraggi”, alla galleria d'arte Eduardo Secci Contemporary di Firenze (via Fra Giovanni Angelico 5r, 10.00-13.00/15.00-19.00, info 0550517157). Una mostra pensata dall'artista come una rilettura inedita della produzione degli ultimi tre anni, che procede a ritroso a partire dai quadri della serie Stagni. Le ultime produzioni dell'artista presentano in particolare due gruppi di suggestive sculture con figure umane a grandezza naturale, ricoperte di gocce di cera, e grandi quadri di paesaggi di boschi e di cieli stellati fruibili da uno strato omogeneo di paraffina. E se con i quadri precedenti la cera si poneva come filtro e diaframma introiettivo e sentimentale delle scene rappresentate, svelando e celando aspetti insoliti del reale, in questo caso il risultato è diverso: la novità di presentare un particolare di natura piuttosto che la totalità della visione del paesaggio è rafforzata sia dal proporre un elemento reale, sia dalla conseguente eliminazione del colore che lo contraddistingue a causa della cera in cui è imbevuto e che lo rende astratto. Questi quadri bianchi o neri, tuttavia, non possono essere definiti dei monocromi data la particolare matericità di cui sono costituiti, la quale evoca una dimensione di metamorfosi continua nel tempo che li colloca al limite tra naturale e artificiale, tra organico e inorganico, tra illusorio e illusione.
Come scrive Lorenzo Bruni nel catalogo della mostra: <
Eduardo Secci Contemporary è il luogo che a Firenze non ti aspetti di trovare, una presenza quasi provocatoria nella città in cui tutto riporta a un passato meraviglioso, un’eredità così pesante da condizionare il gusto di un’intera cittadinanza. E’ proprio la leggendaria indifferenza dei fiorentini per l’arte contemporanea a rendere obbligatoria una visita a questo simbolo dell’altra Firenze, quella che non si riconosce negli stereotipi turistici e che, a sorpresa, si dimostra capace di inventare un’avveniristica Kunsthalle per le nuove tendenze delle arti visive in grado di confrontarsi con le più interessanti gallerie italiane del settore.