Bruna Esposito – I Sassi Cantori
Il Museo d’arte per bambini accoglie l’installazione “I Sassi Cantori” realizzata da Bruna Esposito avviando con essa il percorso dedicato al ciclo “Gioia Piena” a cura di inner room, con cui il Museo intraprende una collaborazione.
Comunicato stampa
Da sabato 16 marzo il Museo d'arte per bambini accoglie l'installazione "I Sassi Cantori" realizzata da Bruna Esposito avviando con essa il percorso dedicato al ciclo “Gioia Piena” a cura di inner room, con cui il Museo intraprende una collaborazione.
Le mostre – personali e collettive – facenti parte del ciclo “Gioia Piena” vogliono testimoniare la gioia come elemento attitudinale fondamentale per il pensare e l’agire ed intendono porre l’attenzione, attraverso delle opere con forte impianto interrogativo, su cosa sia all’origine della gioia nell’essere umano.
La mostra “SASSI CANTORI”si articola su tre livelli: l’OPERA, l’OPERAZIONE e l’OPERARE.
OPERA. La mostra parte da un’opera/installazione Sassi Cantori, costituita da un numero imprecisato di ciottoli con innestato un campanello a molla. L’opera è così descritta dalla stessa artista:
‘Sassi Cantori’
Da millenni dalla montagna rotolate verso la voce
umili, soavi, mutevoli sassi
colgo in un attimo, sculture da tempo immemore
fracasso lento del silenzio dei millenni che saranno
con o senza noi, allarmi o piccoli grilli
come amarvi passo dopo passo
ad occhi chiusi lungo il rio infine la mia foce.
OPERAZIONE. L’operazione consiste nell’esporre i Sassi Cantori all’interno della Gipsoteca Tito Sarrocchi in cui si conservano alcuni modelli in gesso dello scultore senese. La Gipsoteca è ubicata nella Sala San Giuseppe del complesso museale del Santa Maria della Scala.
L’operazione si muove in due registri: il Luogo e la Materia. Il Luogo inteso come Materia e non come contenitore. La Gipsoteca Sarrocchi può essere vista come metafora dell’attuale situazione senese ed italiana: un ambiente caratterizzato dalla bellezza stessa delle opere d’arte che esso contiene.
I gessi, collocati in un allestimento che esalta il buio, emergono attraverso piccoli spot luminosi utili a farli affiorare da un mondo: il passato, misterioso in quanto non ben definito, essendo con il buio sospesa/azzerata la lettura di qualsiasi contesto storico di riferimento. Sono solo le opere, quindi, con la loro presenza, fisicità e bellezza che si manifestano, mentre l’ambiente, catturato dal buio, deve ancora farlo.
I sassi utilizzati nell’installazione di Bruna Esposito sono provenienti dallo strato geologico presente nel sottosuolo di Siena e sono facilmente recuperabili in sbalzi o calanchi determinati da squarci o naturali squilibri. Lo squilibrio (il dissesto) è nell’operazione Sassi Cantori considerato come un generatore di opportunità creative che possono essere evidenziate solo da una visione appropriata. Visione che è l’assunto dell’opera stessa.
OPERARE. L’operare consiste nell’attivare, durante e dopo la mostra, un laboratorio per i bambini che visitano il museo. I bambini saranno invitati a scegliere (in base alla propria visione) un sasso prima della visita e a portarlo all’interno del museo. Sul sasso verrà poi applicato un campanello cantore a cura ed opera degli operatori del museo stesso. Il campanello cantore farà sentire la sua presenza con un gioioso tintinnio mosso dall’instabilità del sasso dalla forma arrotondata.
Sonia Marcacci. Natura Preziosa
Inner room ha, fin dagli inizi, intrapreso un dialogo con la tradizione orafa senese, mostrando ad ogni suo appuntamento delle produzioni artistiche. Per questo appuntamento Sonia Marcacci presenta alcuni pezzi della sua collezione ispirati al tema della gioia.
In mostra abbiamo tre anelli in argento appartenenti alla collezione Natura preziosa e 5 pezzi della raccolta Gioie.
Le Gioie sono state create specificatamente per la mostra e sono proposte in tutta la loro delicata esistenza. Sonia Marcacci espone con chiarezza il passaggio che permette agli argenti Natura preziosa di essere realizzati. Le Gioie sono alla base del processo creativo, infatti senza il delicato passaggio tecnico “a scomparsa” nella fusione non potremmo indossare queste creazioni che portano in sé la fragilità dell’effimero e la forza del metallo.
L’organico e l’inorganico, uniti l’uno dentro l’altro.
All’inaugurazione, che si terrà giorno 16 marzo 2013 alle ore 16,00, sarà presente la sassofonista Tamara Pantaleoni con un’introduzione alla gioia in sax tenore.
Bruna Esposito è nata a Roma 1960 e ha vissuto a New York e Berlino Ovest. Ha partecipato a diverse rassegne internazionali e nel 1999, insieme ad altre artiste italiane, vince il Leone d’Oro della Biennale di Venezia per la miglior partecipazione nazionale. Tra le mostre collettive più prestigiose ricordiamo Documenta a Kassel nel 1997, La ville, le jardin la mémoire, Villa Medici, Roma nel 1998; La Biennale di Venezia nel 1999 e nel 2005; la Biennale di Istanbul nel 2003 e quella di Gwanjiu in Corea del Sud nel 2004; La Quadriennale di Roma nel 1996 e nel 2008; Une histoire privée, Maison Européene de la Photographie, Parigi nel 2006; Italics, Palazzo Grassi, Venezia nel 2008 e Museum of Contemporary Art of Chicago nel 2009; Spazio, Maxxi, Roma nel 2010; Terre Vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano nel 2011. Alcune delle mostre personali più significative: nel 2002 al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e a Castel Sant’Elmo, Napoli. Nel 2007 Compro Oro, all’Edicola Notte, Roma. Nel 1999 vince l’Italian Studio Program P.S.1 a New York.
Sonia Marcacci è nata a Pisa nel 1965, nel 1989 ottiene la qualifica di orafo (Artigianato Artistico e Incisore Metalli) dalla Regione Toscana. Nel 1996 si diploma a Milano presso l'Accademia di Belle Arti di Brera nella sezione scultura. Sempre a Milano, sua lunga residenza, nel 1997 apre la ditta individuale Prototype e la conduce fino al 2004. In quel periodo crea gioielli basati sulla sperimentazione utile a modellare nuove forme con materiali duttili e plasmabili come l'argento e il bronzo, arricchite da pietre dure, semi-preziose o da elementi di legno. In seguito si trasferisce nuovamente in Toscana e, dopo varie esperienze nell'elaborazione in 3D, grazie al quotidiano vivere a contatto con la natura, ritrova le motivazioni per nuove esperienze artistiche. Una parte del suo lavoro è interamente dedicata alla natura dove i fiori, i frutti, le bacche e i semi diventano "sculture indossabili ", che alla fine risultano pezzi unici grazie alla fusione diretta dell'oggetto in argento.
inner room© of visual art è un’etichetta di produzione artistica nata a Siena, originariamente come spazio underground di sette metri quadrati sotto il livello stradale, all’interno dello storico negozio fusi&fusi. Organizza ciclicamente mostre ed incontri, coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Inner room nasce in continuazione ed in discontinuità con la vicenda artistica italiana: l’aspetto continuativo si riferisce soprattutto al carattere performativo dell’iniziativa (tutti i dettagli sono caratterizzanti un atteggiamento artistico compartecipativo degli autori). L’aspetto discontinuativo è rappresentato dal fatto che gli autori non sono sotto la tutela di colui che li presenta e rappresenta: non più artisti che delegano. In questo senso si rivaluta la tradizione, da performativa a riflessiva. Siamo ovviamente lontani da ogni religiosità, intesa come vuota celebrazione rituale, l’umano ed il trascendente ritrovano un equilibrio antico.