Zang Tumb Tumb!
l volume è testimonianza eccezionale e ultimo gesto del centenario del manifesto futurista, che ha rilanciato in tutto il mondo l’unica avanguardia novecentesca italiana, e narra pagine e pagine di avvenimenti e cronache di quel tempo.
Comunicato stampa
ZANG TUMB TUMB!
TORNANO I FUTURISTI AL GRAND HOTEL MAJESTIC “GIÁ BAGLIONI”
Giovedì 21 marzo 2013, appuntamento al numero 8 di via Indipendenza a Bologna.
L’unico 5 stelle Lusso della città ospita un aperitivo speciale: POLIBIBITE,
su ricette originali di Filippo Tommaso Marinetti e Fillia, per la presentazione di “Testamento”, l’autobiografia integrale del grande musicista futurista
Francesco Balilla Pratella. Lo raccontano Beatrice Buscaroli,
critica d’arte, già curatrice del Padiglione Italia alla Biennaledi Venezia 2009
e Ivan Simonini, editore del testo, insieme a Eda Pratella figlia del grande maestro.
La scelta dell'Hotel Baglioni? Non è davvero casuale…
Bologna, 13 marzo 2013_Correva l’anno 1914. Filippo Tommaso Marinetti, insieme a Francesco Balilla Pratella, Boccioni, Russolo e Balla, dava vita a Bologna, nei sotterranei del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, a una mostra destinata a rimanere nella storia dell'arte nonostante la brevissima durata: 24 ore soltanto.
In omaggio a questo evento, all’hotel che lo ospitò e che per anni fu quartier generale del movimento futurista in città e, soprattutto, alla figura del grande musicista Francesco Balilla Pratella, giovedì 21 marzo dalle ore 18.00, appuntamento con l’aperitivo futurista e con l’attesa presentazione di Testamento, edizione integrale dell’autobiografia del maestro Pratella.
Il volume è testimonianza eccezionale e ultimo gesto del centenario del manifesto futurista, che ha rilanciato in tutto il mondo l’unica avanguardia novecentesca italiana, e narra pagine e pagine di avvenimenti e cronache di quel tempo. In particolare, si sofferma sulle vicende bolognesi, che portarono Marinetti e i suoi a risiedere volentieri nella città felsinea. Marinetti adorava alloggiare al Baglioni ed è proprio il Baglioni che divenne sede di alcune tra le serate futuriste più azzardate, proprio come la celeberrima mostra di 24 ore.