Batash N.1

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO AUDITORIUM
via Generale Cantore, 62 , Pirri, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da venerdì a domenica ore 18,30-21

Vernissage
21/03/2013

ore 23,30

Artisti
Batash
Curatori
Efisio Carbone
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra di Batash si compie dentro la scena: lo spettatore deve svolgere il ruolo attivo di attore. Poco più di venti dipinti, di dimensioni molto variabili, accennano a un sapere profondissimo conquistato con lo studio e la meditazione , conservano le tracce di un rito sacro. Pittura medianica condotta con automatismi in stato di trance, da cui deriva un accostamento all’espressionismo lirico astratto e, in alcuni casi all’informale.

Comunicato stampa

Batash n.1
Testo critico

Donna, sciamana, artista, Batash costruisce il suo Nemeton (spazio sacro) tra i fondali e le quinte mobili di un teatro per accompagnarci nell’affascinante mondo dell’arte olistica. Artisti come Pollock o Joseph Beuys hanno avuto legami profondi con lo sciamanesimo, sarebbe operazione impossibile capire la loro arte se di ciò non si tenesse conto. Proprio Beuys, in occasione di una sua intervista ebbe a dire: "Io pongo domande, metto sulla carta forme di linguaggio, così come forme di sensibilità, di intenti e di idee, e lo faccio con lo scopo di stimolare il pensiero. Per di più desidero non soltanto stimolare gli altri, ma anche provocarli.” Crediamo che Batash, e il suo Manifesto lo conferma, sia nello stesso spirito. L’opera d’arte, già di per sé enigmatica, rimane muta e silenziosa se non ci predisponiamo all’ascolto. Il risveglio della coscienza passa attraverso un esercizio di creatività. Ecco perché la mostra di Batash si compie dentro la scena: lo spettatore deve svolgere il ruolo attivo di attore. Poco più di venti dipinti, di dimensioni molto variabili, accennano a un sapere profondissimo conquistato con lo studio e la meditazione , conservano le tracce di un rito sacro. Pittura medianica condotta con automatismi in stato di trance, da cui deriva un accostamento all’espressionismo lirico astratto e, in alcuni casi all’informale. Ma non solo. Molta simbologia meditata poiché i simboli proiettano l’uomo nel mondo del sacro. La svastica, ovviamente nel suo antichissimo significato religioso e propizio delle filosofie orientali, e la spirale, sua firma, che tra i numerosi significati racchiude quello del viaggio interiore, un percorso, questo, che Batash sta compiendo e che oggi intende rivelare ai nostri sensi. Proust ammonisce : “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
Qualcuno ha detto che le donne lupo sono capaci di affrontare a viso aperto il grave del mondo. Questo coraggio segue un asse che affonda dritto nella storia dell’umanità dove le donne da sempre hanno avuto un ruolo di contatto privilegiato con la Madre Terra e con gli spiriti. Essere sciamani significa sviluppare tutte quelle parti interiori, a molti sconosciute, attraverso un lavoro assai lungo e complesso, per arrivare ad avere una conoscenza profonda prima del sé e poi del mondo.
Se dovessimo classificare le opere di Batash, oltre a riconoscere lo studio degli elementi e quindi un loro ordinamento, potremmo distinguere due macro aree che rappresentano la vita attiva e la vita contemplativa.
La Donna lupo è uno dei dipinti chiave della vita attiva insieme a Plenilunio. In essi il legame col mondo lunare e con le sue fasi è messo in atto attraverso il rito. Del resto Cicerone rammenta che “né la virtù si può possedere come un'arte qualunque che, una volta imparata, si possa metter da parte: bisogna ch'essa, per esistere, sia tutta in pratica”
Alla vita contemplativa Batash si dedica con lo studio, e le opere come Enèrgheia, Incandescenza, Drusa di Ametista, Iride, sono esempi perfetti del risultato.
A tale vita si dedicarono molte mistiche del Medioevo occidentale tra cui Hildegarde Von Bingen (1098-1179), la loro attività fu spesso pericolosa poiché l’eresia, per queste monache studiose, era sempre in agguato. Ma ciò non le scoraggiò. Hildegarde dimostrò nei suoi scritti una passione straordinaria per l’astronomia e per l’influsso che gli astri esercitano sulla vita dell’uomo, utilizzando metafore di rara bellezza: “La luna è composta di fuoco e atmosfera, e dimora nel cielo che la ristora. Quando cala, si nasconde sotto il sole che attrae a sé come l’agata attrae a sé il ferro. E quando la luna viene illuminata, a poco a poco aumenta la propria rotondità, come un rogo o una casa in fiamme che a poco a poco comincia a bruciare, finché non è completamente incendiata. Ma dopo che la luna è diventata piena, come la donna incinta partorisce, l’astro argenteo fa risplendere la propria luce e la trasmette alle stelle, che così acquistano maggiore luminosità. Queste manifestano molti presagi, a seconda di come gli uomini si comportano. Tuttavia non mostrano il futuro ne i pensieri degli uomini. Dio ha creato le stelle perché stessero al servizio dell’uomo, brillassero su di lui ed a lui provvedessero: perciò rivelano le sue opere, come il servo riflette la volontà e l’opera del signore.”
Il forte legame delle opere di Batash con l’astrologia e il mondo esoterico è la chiave di lettura di questo catalogo che si presenta nella particolare forma di un mazzo di tarocchi, i quali entrano a pieno diritto nella Storia dell’Arte: prendiamo come esempio i Tarocchi del Bembo o i così detti Tarocchi del Mantegna, modelli importanti per una riflessione sulla cultura figurativa artistica nel momento di passaggio dal Tardogotico al primo Rinascimento. Ma questi tarocchi rivestono anche il ruolo considerevole di documento rappresentativo delle classi nobiliari cortesi (pensiamo alla corte Ferrarese o a quella Estense), cerchie ristrette dove il sapere era approfondito da studi specifici di fini letterati. A prova di ciò i 22 Arcani Maggiori sembrano essere legati ai Trionfi del Petrarca.
Ventidue sono anche le opere di Batash esposte in mostra e le carte che le rappresentano. La trattatistica sul significato esoterico e divinatorio dei tarocchi iniziò a svilupparsi a partire dal XVIII secolo mentre, nella forma, quella più compiuta è attribuita ai Trionfi Marsigliesi dove compaiono i 22 soggetti così strutturati e numerati: senza numerazione Il Matto, I Il Bagatto, II La Papessa, III L’Imperatrice, IV L’Imperatore, V Il Papa, VI L’Innamorato, VII Il Carro, VIII La Giustizia, IX L’Eremita, X La Ruota della Fortuna, XI La Forza, XII L’Appeso, XIII La Morte, XIV L’Intemperanza, XV Il Diavolo, XVI La Casa di Dio, XVII La Stella, XVIII La Luna, XIX Il Sole, XX Il Giudizio, XXI Il Mondo.
Innegabili le corrispondenze tra queste carte e la sequenza delle opere di Batash che ad esse accompagna pensieri di notevole profondità. A voi il compito di trovare tali simmetrie e di farne tesoro, ma non preoccupatevi se vi sentirete poco addentro a certe questioni poiché l’uomo raggiunge da novizio la soglia di ogni età della vita.
Efisio Carbone

Biografia
Batash nasce a Cagliari a metà degli anni Sessanta e manifesta precocemente le sue attitudini artistiche. Dopo la maturità classica, attraversa per numerosi anni, la nostra penisola per proseguire gli studi in ambito umanistico, al fine di sviluppare le sue capacità espressive e l'esplorazione del sé. Frequenta l’Accademia di Brera a Milano.Dal 2010 risiede nel Sarrabus dove ha allestito il suo laboratorio-studio e segue le sue attività con una particolare predilezione per la pittura.