Aldo Chaparro – My Better Half

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO NUOVO
via d'Ascanio 20 | 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì a Sabato dalle 11 am alle 8 pm / Domenica e Lunedì su appuntamento

Vernissage
23/03/2013

ore 16

Patrocini

dell’Ambasciata del Messico. La mostra è sponsorizzata da Furdess e St Regis-Grand Hotel Rome

Artisti
Aldo Chaparro
Curatori
Paulo Pérez Mouriz, Guillaume Maitre
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra propone un originale percorso tra neon, installazioni site specific, sculture free standing e murali, che contribuiscono a creare uno spazio inedito per l’esplorazione dell’idea scultorea in un gioco irripetibile tra materiali originali -come l’acciaio inossidabile piegato dall’artista stesso con la forza del suo corpo- e la ricerca di colori di una accentuata modernità.

Comunicato stampa

“Only God creates. The rest of us just copy”
- Michelangelo

“I am just a copier, an impostor. I wait, I read magazines. After a while, my brain sends me a product”
- Philippe Starck

La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la prima esposizione personale in Italia dedicata ad Aldo Chaparro, a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouríz, col patrocinio dell’Ambasciata del Messico. La mostra propone un originale percorso tra neon, installazioni site specific, sculture free standing e murali, che contribuiscono a creare uno spazio inedito per l’esplorazione dell’idea scultorea in un gioco irripetibile tra materiali originali -come l’acciaio inossidabile piegato dall’artista stesso con la forza del suo corpo- e la ricerca di colori di una accentuata modernità.

Le opere di Aldo Chaparro partecipano ad un cosciente e dettagliato gioco dell’arte. L’artista seleziona, cita e rimescola i pilastri dell’arte contemporanea in una scrupolosa pratica che tende a decontestualizzare le opere dal loro ambito originale. Il suo è un passo ulteriore rispetto agli artisti che hanno utilizzato l’elemento della citazione come tematica ricorrente. Appropriarsi di un’opera altrui solitamente significa attribuire ad essa un ruolo di autorità nell’ambito del proprio lavoro con l’intento di raggiungere esiti contigui all’originale oppure con il fine di innalzare il gesto stesso della citazione ad opera d’arte. Chaparro tuttavia fa di questi due stadi solo il punto di partenza della sua opera. Non si ferma alla meccanica e semplice rielaborazione, ma esplora invece tutte le possibilità che l’originale non è riuscito a soddisfare fino a rompere con la tradizione prescelta, come nel caso degli splendidi lavori in acciaio. In campo scultoreo dunque rinuncia al minimalismo di Judd e rovescia la precisione formale di Kapoor, mantiene tuttavia l’elemento di connotazione spaziale del primo e approfondisce la ricerca formale e coloristica del secondo: la scultura caratterizza lo spazio e lo ordina/disordina con la sua presenza. L’acciaio perde il suo rigore formale e ricoperto dal colore diventa quasi un elemento fragile, una cristallizzazione dell’attimo irripetibile in cui è stato modificato.

Aldo Chaparro è nato in Perù, nel 1965, ma vive e lavora da 20 anni in Messico. Tra le sue mostre personali: Sé que te mueres por mí; Galleria Lucía de la Puente (Lima); Hip ahora, mañana who knows, Galleria Casado Santapau (Madrid); Oh Sweet Nuthin’, Galleria OMR (Città del Messico); Solo Project Art Dubai, Madinat Jumeirah Arena (Dubai); Solo Project Pinta Art Fair (Londra); Two Black Monoliths, Museo Experimental El Eco (Città del Messico). Alcune delle sue opere sono presenti nelle più prestigiose collezioni di arte latinoamericana, tra le quali la Fundación/Colección Jumex e la Colección Coppel (Messico).