Teres Wydler – Futurum exactum
Esposizione personale di Teres Wydler: video e installazioni. Teres Wydler ragiona sullo scorrere del tempo, in termini scientifici e non limitati all’esistenza dell’uomo. Una dimensione che interseca uno spazio di cui lei evidenzia la complessità, in particolare nelle sue relazioni.
Comunicato stampa
Venerdi santo 29 marzo si aprirà alle 17.30 alla rada l'esposizione futurum exactum, personale di Teres Wydler, artista operante sia in Ticino che a Zurigo.
In una fase molto particolare dello spazio locarnese di arte contemporanea, che rischia di perdere la sua attuale sede, vi torna ad esporre un'artista già protagonista di due mostre all'epoca della sua fondazione, nella seconda metà degli anni '90. E' quasi una ricapitolazione, utile anche a ripensare il futuro di un luogo significativo per la cultura in Ticino.
Infatti Teres Wydler ragiona sullo scorrere del tempo, in termini scientifici e non limitati all'esistenza dell'uomo. Una dimensione che interseca uno spazio di cui lei evidenzia la complessità, in particolare nelle sue relazioni.
Ciò si nota soprattutto nella prima sala dell'esposizione, che ospita quattro video in loop. La circolarità è un tema ricorrente del suo lavoro, come nella grande proiezione Full Cycle / Short Cut dove estrae l'artificio dalla natura, mentre nel lavoro su monitor Space in Motion è un'opera artificiale – una sua scultura scelta per il Centro Sportivo di Tenero – a rivelare e modulare un elemento naturale quale la luce e la sua riflessione.
Appositamente realizzato per quest'esposizione è il video La danza nei miei occhi, girato nella laguna di Venezia, altro ambiente di cui Wydler non offre la consueta lettura romantica e nostalgica, concentrandosi su “ostacoli estetici” costituiti dai pali che segnalano le vie navali o che portano tecnologie dell'oggi, come antenne per la telefonia mobile. Ha già attratto molta attenzione il suo San Gottardo Tunnel, elaborazione minimale di un viaggio all'interno della lunga galleria. In esso la percezione dello spazio diviene altro: non siamo noi che ci muoviamo nel tunnel, ma lo spazio che si avvolge attorno a noi - sopra e sotto. Una visione artificiosa ma che in modo naturale funge da stimolo di riflessione su un'esperienza compiuta da chiunque, tra Ticino e Svizzera interna, ma che ogni volta tocca il nostro stato d'animo.
La seconda sala ospita installazioni di due specie. Torna l'interazione con la luce, catturata e restituita in fasci direzionali da migliaia di piastrine catarifrangenti unite lungo lo stesso asse di proiezione in ampie strutture planari (Flirt with light). Finora inedite sono le due grandi installazioni Natura autoritaria verso natura controllata: due lunghi e slanciati parallelepipedi in legno chiaro che contengono radici involute di bambù, estratte dalle tubature di servizio esterne alla sua abitazione di Costa-Intragna. Un ambiente domestico quasi circondato da un elemento selvatico passabile – una volta scoperto – di venir isolato e mostrato all'interno della dicotomia arte/scienza, ambiti che concorrono a svelare particolari utili alla conoscenza ed alla nostra consapevolezza del creato.
L'esposizione resterà aperta fino a domenica 5 maggio, da giovedì a domenica, dalle 14 alle 19, con aperture speciali il 30 e 31 marzo ed il primo maggio, giorni in cui, come durante il vernissage, sarà possibile incontrare Teres Wydler ed avvicinare in forma dialogica le sue opere recenti. Inoltre l'esposizione sarà aperta anche lunedì 1 aprile.