Enzo Cursaro – Il tempo della pittura
Per questa esposizione Enzo Curaro presenta una serie di lavori recenti, che rappresentano il risultato di un’articolata riflessione sulla pittura, sulla sua struttura e le sue possibilità espressive.
Comunicato stampa
Giovedì 4 aprile 2013, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Enzo Cursaro Il tempo della pittura, curata da Loredana Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 19 aprile, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
La mostra, è il quarto appuntamento di Itinerari per viaggiatori distratti, ciclo di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul ruolo dell’arte, sul suo valore e sul suo campo d’azione.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sette artisti – Enzo Cursaro, Rita Mele, Margherita Levo Rosenberg, Maurizio Cesarini, Riccarda Montenero, Grazia Sernia e Immacolata Datti – differenti per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle metodologie di lavoro e agli strumenti di espressione, suggerendo un itinerario complesso nella sua multiforme articolazione.
Per questa esposizione Enzo Curaro presenta una serie di lavori recenti, che rappresentano il risultato di un’articolata riflessione sulla pittura, sulla sua struttura e le sue possibilità espressive.
La pittura, infatti, rimane costantemente il nucleo vitale della ricerca di Cursaro, anche se, come in questa serie di lavori recenti, essa diventa velatura impalpabile, che copre una struttura complessa di segni e aumenta il vigore di una forma elementare, evocativa e contemporaneamente straniante nella sua geometrica incidenza.
Nelle opere che scandiscono l’essenzialità di un percorso visivo, inteso come materializzazione di una nuova consapevolezza artistica, la materia cromatica, in precedenza esuberante, appare ora rarefatta, quasi consunta dallo scorrere del tempo, che scandisce il ritmo della prassi pittorica e del pensiero. La pittura appare allora come sublimata in un costruttivo processo di analisi tautologica, che ha azzerato la sua valenza sensuale, pur esaltando ogni variazione di consistenza di spessore, di tono o di timbro, per diventare specchio di un percorso verso la chiarezza.