Alik in Wonderland
Arte e design si incontrano nell’installazione Alik in Wonderland, un’immersione nel magico mondo di Alik Cavaliere e nella favola di Lewis Carroll.
Comunicato stampa
Alice rise: “È inutile che ci provi», disse; «non si può credere a una cosa impossibile”.
“Oserei dire che non ti sei allenata molto”, ribatté la Regina. “Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione” (Alice nel Paese delle Meraviglie, cap. V).
“Arte fantastica è, per me, quella che lo diviene per lo spettatore, coinvolgendolo, dandogli la possibilità, su una serie di proposte e di accenni, di innestare le proprie fantasie” (Alik Cavaliere, 1972).
Arte e design si incontrano nell’installazione Alik in Wonderland, un’immersione nel magico mondo di Alik Cavaliere e nella favola di Lewis Carroll.
La meraviglia è la chiave di questo progetto, che offre al pubblico del Fuorisalone l’occasione di scoprire l’opera di Alik Cavaliere, (1926-1998), scultore, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera e protagonista della cultura milanese, attraverso le applicazioni di un materiale tecnologico ed evocativo, I-Mesh, una fibra in forma di griglia multi-assiale per l’architettura e il design, prodotta da Sailmaker International.
A scandire il tempo della favola, gli orologi Mirror, disegnati da Marco Acerbis per Diamantini&Domeniconi, segnano sempre il giorno del mese e non l’ora, come l’orologio del Cappellaio matto.
Il luogo dell’installazione, fantastico e reale insieme, è il Centro Artistico Alik Cavaliere, nel centro di Milano, atelier e laboratorio di idee dell’artista. Un mondo dove le regole, la scala, l’atmosfera sono altre e lontane dal quotidiano. Un luogo di felicità, di piacere, di gioia della scoperta. Come nella favola raccontata da Walt Disney e da Tim Burton, un universo incantato di parole, immagini, luci e suoni, dove gli incontri sono straordinari.
“Sono sempre le sei del pomeriggio, è sempre l'ora del tè”. A offrire agli ospiti ristoro e indovinelli, ci sono Alice, la Regina di Cuori e il Cappellaio matto, in un percorso realizzato con I-Mesh che conduce il visitatore dal “fuori”, la città, dentro lo spazio della favola, fino al cortile interno, cuore dell’installazione.
Perché, come dice Alik Cavaliere: “Ho sempre usato i materiali come un regista, un trovarobe teatrale, un narratore di storie e di racconti, cercando di creare dei percorsi, dei labirinti dove potermi incontrare con lo spettatore, per poi perderci entrambi nell’opera stessa”.
Alik in Wonderland è un progetto di Francesca Molteni/Muse con Margherita Palli/NABA, Alice Gramigna e Gianluca Cesana/A2arch