Davide Orlandi Dormino – Editto
“Per essere felici bisogna essere coraggiosi”. La frase è una sorta di comandamento che viene da noi stessi, un dogma che ci imponiamo quando continuare a vivere come abbiamo fatto equivale a morire senza essere felici.
Comunicato stampa
Giovedì 11 Aprile 2013 dalle ore 19:00 avrà luogo presso la 2.18 Gallery l’inaugurazione della personale dello scultore romano Davide Orlandi Dormino.
Per la prima volta uno scultore ospite in galleria e non è un caso si tratti di Dormino, solo un “folle portento della natura “ come lui poteva accettare la sfida e tentare di interpretare con soli 2, 5cm di profondità a disposizione la terza dimensione della 2.18 Gallery.
L’opera di Dormino, anche in questa circostanza pensata e prodotta appositamente per la galleria fanese ha il titolo potente ed evocativo di “ Editto “.
La scultura in ferro rappresenta la lama di una ghigliottina sulla quale è stata incisa la frase:
PER ESSERE FELICI BISOGNA ESSERE CORAGGIOSI.
La frase è una sorta di comandamento che viene da noi stessi, un dogma che ci imponiamo quando continuare a vivere come abbiamo fatto equivale a morire senza essere felici.
La ghigliottina uccide quella morte, decapita una testa, una mente pigra, malata perché incapace di scegliere.
Davide Dormino nasce a Udine nel 1973: è scultore e artista visivo. La sua ricerca si esprime attraverso il disegno come progetto per la scultura. Cerca nuove forme elaborando i sistemi arcaici della lavorazione della materia grezza, soprattutto il ferro. Dialoga con altre espressioni artistiche come la musica e la moda per alimentare continuamente il proprio lavoro.
Si confronta con la dimensione, operando ad ogni scala che sia in grado di rappresentare l'idea e inserirla nel contenitore adatto. Opere piccole e grandi, materiali trasformati senza artificio ma adattati alla volontà di interpretare lo spirito, senza tempo, del racconto di un evento o del proprio stato d'animo di artista contemporaneo.
Come “Breath” il Monumento ad Haiti realizzato ad un anno dalla catastrofe, per incarico delle Nazioni Unite, o come il ritratto del fotografo Fabrizio Ferri all'interno della Mostra Un'Ita Italian Artists in New York.
Lavora tra Roma e Milano ed insegna Scultura alla R.U.F.A. Libera Accademia di Belle Arti di Roma.
2.18 Gallery é un’idea di Tommaso Mei e di Andrea Belacchi. Nasce dalla necessità di esprimersi, confrontarsi, produrre ed ospitare arte.Nasce dall’esigenza di rispondere alla domanda: quanto spazio serve per le idee?
2.18 è una galleria di arte contemporanea di 114x64 cm, che gioca sul concetto della trasformazione, inizia con il cambiamento dello spazio di una bacheca commerciale in uno spazio d’arte, fino a mutare l’utilizzo stesso del termine galleria ,che, in questo caso, indica uno spazio insolito che impone la riduzione spaziale come campo d'azione su cui intervenire.