Ritorni
Distinte vie del pensiero si traducono in altrettante esperienze artistiche, accomunate dalla necessità del confronto diretto e tangibile con la materia del proprio lavoro.
Comunicato stampa
Da Morotti Arte Contemporanea la mostra Ritorni mette in dialogo le opere pittoriche di Alberto Zamboni con le sculture di Niccolò Mandelli Contegni.
Alberto Zamboni e Niccolò Mandelli Contegni, pur nella assoluta differenza estetico-formale delle opere, si pongono entrambi la questione dell’esistenza, cercando l’uno lo spazio della manifestazione dell’essere e l’altro fissando le forme della sua struttura.
Distinte vie del pensiero si traducono in altrettante esperienze artistiche, accomunate dalla necessità del confronto diretto e tangibile con la materia del proprio lavoro. Nel caso di Zamboni la pittura, ovvero il lungo lavoro di velature e stratificazioni cromatiche, l’infinito sovrapporsi di stesure e colature di colore per creare uno spazio di “emergenza”. Nel caso di Mandelli Contegni la scultura, che, per forza di levare e levigare, individua e stabilisce una forma essenziale, originaria e definitiva insieme.
Nelle immagini di Alberto Zamboni è raccontata l’esistenza nella sua idea di “transito”, di “mutevolezza” e di “divenire” attraverso la rappresentazione di luoghi incerti topologicamente, non chiaramente riconoscibili (se non come paesaggi atmosferici), dove l’uomo è un addensamento della stessa consistenza acquea e indefinita del paesaggio di cui è parte.
Le opere di Niccolò Mandelli Contegni intrecciano l’equilibrio delle forme e dei volumi con la storia e la qualità dei materiali, legno e ferro, e sembrano trattenere un’idea di “permanenza dell’essere” e “arcaicità”. Le sculture dell’artista evocano, in senso plastico, immagini originarie come quella del nodo o più semplicemente della catena, considerati simboli degli stati dell’essere.