Davide Rivalta – Fuori Luogo

Informazioni Evento

Luogo
PATRIZIA PEPE
Via Gobetti7/9 50013 Capalle , Firenze , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì/venerdì 9.30/12.30 - 14.30/18.30 solo su appuntamento

Vernissage
17/04/2013

ore 17.30

Artisti
Davide Rivalta
Generi
arte contemporanea, personale

La sede Patrizia Pepe ospita, per vocazione, ambienti, dove l’aspetto creativo rappresenta un fondamentale contributo. In questo contesto il Brand, con il passare degli anni, ha rafforzato il legame con la cultura anche attraverso esposizioni d’arte contemporanea. E’ in questa direzione che verrà proposto, all’interno dei propri spazi, il nuovo lavoro di Davide Rivalta “Fuori Luogo”.

Comunicato stampa

La sede Patrizia Pepe ospita, per vocazione, ambienti, dove l’aspetto creativo rappresenta un fondamentale contributo. In questo contesto il Brand, con il passare degli anni, ha rafforzato il legame con la cultura anche attraverso esposizioni d’arte contemporanea. E’ in questa direzione che verrà proposto, all’interno dei propri spazi, il nuovo lavoro di Davide Rivalta “FUORI LUOGO”.

FUORI LUOGO

Un lavoro di Davide Rivalta: questa volta una personale, dopo la mostra del 2007 -Over and Above- con Paolo Meoni a cura di Raffaele Gavarro.
Un grande disegno occupa una parete vuota di circa 11 mt.l.: alcuni elefanti a grafite, tracciano percorsi intricati di segni: quasi naturale miraggio, nuvole, “tuono”; “calmi, si muovono”, nella vasta stanza di sopra, con vista.
Scultura l’altra -opera-, rinoceronte grigio, quasi albino, carico d’anni, storia, inatteso, all’interno, nella sala d’ingresso, guarda, incontra, confronta la sua massa, con chi entra da Fuori.
Rivalta indica un percorso, un Luogo coabitato; mostra col segno-terra-materia, fortemente resi, un ex-tra -naturale evento, che sorprende il nostro ordinario procedere.

Ronaldo Fiesoli

[…]E’ riscontrabile una certa analogia con l’effetto epifanico nell’arte di Rivalta nel momento in cui la sua opera da luogo ad apparizioni che hanno il potere di evocare, allo stesso tempo sia direttamente, im-mediatamente, sia attraverso la fabbrilità mediatica del fare, un senso della vita nelle sue espressioni più elementari quali l’energia percettiva, la casualità dell’esistere, le potenzialità allo stato nascente di raccordo con il mondo nella sua incommensurabile complessità e ricchezza, con l’altro-da-sé nella sua alienità, con uno spazio condiviso, coscientemente o senza averne coscienza, a cui nessuna creatura vivente si può sottrarre. Per quel momentum epifanico tace ogni lotta per l’esistenza e risplende di quest’ultima la pacata meraviglia. Meraviglia del rappresentato e dell’osservatore, che nel momentum sembrano ricostituirsi in quell’unità primigenia da cui sono ambedue scaturiti, nella pariteticità fra veduto e vedente. E allora l’artista in Rivalta si limita a mettere in atto questo umile incantamento.[…]
Testo tratto da "Epifanie della naturalezza naturalezza” di Pier Luigi Tazzi