Tommaso Chiappa – Nature incontaminate
La mostra prevede una doppia inaugurazione: la prima, il 18 aprile nell’Antica Focacceria S. Francesco a Milano; la seconda il 27 aprile nella sede “storica” di Palermo.
Comunicato stampa
Milano - Dal 18 aprile al 31 maggio l'Antica Focacceria S. Francesco, in Via S. Paolo 15, ospiterà la mostra “Nature incontaminate” di Tommaso Chiappa, a cura di Rita Ferlisi e Mariapia Bruno. Il vernissage si terrà il 18 aprile alle ore 18.00.
L'evento fa parte di un più ampio progetto dell'artista siciliano, organizzato in collaborazione con l'Antica Focacceria S. Francesco. Il progetto comprende, oltre alla mostra milanese, anche una esposizione nella sede “storica” dell'Antica Focacceria in Via Alessandro Paternostro 58 a Palermo, in programma dal 27 aprile al 31 maggio.
Un abbinamento insolito, quello tra l'arte contemporanea e l'Antica Focacceria, giocato oltre che sulla comune appartenenza siciliana, anche sulla contaminazione creativa tra tradizioni gastronomiche e nuove forme d'arte.
Tommaso Chiappa, giovane artista palermitano trapiantato a Milano, si muove nell’ambito di una anti-poetica espressionista che predilige la dimensione metropolitana del paesaggio e dell’individuo. Il suo percorso artistico muove da una riflessione, tra ecologia ed etologia, sul senso e sulla collocazione fisica e mentale dell’uomo nell’incontro-scontro tra Natura e Cultura.
Già nella mostra “Cambiamento della Specie” (Firenze, 2012) l'artista si soffermava sulla crisi di coscienza e di spirito avvertita dall'uomo contemporaneo nel suo rapporto con il mondo naturale. “Nature incontaminate”, che è l'ideale prosecuzione di quella mostra, sposta ora il baricentro dell’indagine dall’Uomo alla Natura.
La Natura, ovvero la Terra-Gaia, imperiosa Dea ed essere vivente, organismo completo di un perfetto equilibrio evoluzionistico, non ha bisogno dell'uomo e, tuttavia lo accoglie, attendendosi in cambio un rispetto non sempre ricevuto. Nella visione dell'artista, l'uomo ha perduto la propria centralità e smarrito il proprio senso, così che la Natura diventa oggetto di una visione destrutturante estranea alla mimesi (colore e sfondo non sono mai realistici, ma fortemente simbolici).
Parte integrante dell'opera è un video in 3D, realizzato dallo Studio Pixel grafica di Palermo, con cui l'artista documenta l'opera pittorica nel suo farsi, con riferimenti alle elaborazioni multimediali della Land Art o del paesaggio urbano degli anni Novanta e Duemila di artisti come Mario Sasso, Pierre Huyghe e Anri Sala.