Laura Santamaria – Linea fiammeggiante
Laura Santamaria (Monza, 1976) espone per la prima volta nella sua città natale e torna ad usare due elementi a lei cari, i pigmenti e il “nerofumo”. “Linea fiammeggiante” è il titolo della personale che evoca immediatamente l’immagine visiva del fuoco, elemento che Laura conosce molto bene.
Comunicato stampa
Laura Santamaria (Monza, 1976) espone per la prima volta nella sua città natale e torna ad usare due elementi a lei cari, i pigmenti e il “nerofumo”.
“Linea fiammeggiante” è il titolo della personale che evoca immediatamente l’immagine visiva del fuoco, elemento che Laura conosce molto bene.
La tecnica detta del “nerofumo”, infatti, é propria di Laura; a partire dalla sua prima opera, l’installazione permanente sul soffitto della Fondazione Spinola Banna per l’Arte a Poirino (To) nel 2008, l’artista ha consolidato questa pratica fino a renderla distintiva e ad usarla con una padronanza magistrale.
La “linea fiammeggiante” delimita uno spazio oltre il quale modifichiamo la nostra percezione, viviamo un’esperienza emozionale legata ai nostri sensi.
La fiamma veicola le emozioni e dà corpo all’invisibile, la linea vibra in un movimento irregolare che traccia segni circolari di nerofumo.
Laura è attratta dall’impermanenza, dalle possibilità casuali: sceglie di lavorare con elementi mutevoli, volatili, come i pigmenti che sono in continua trasformazione.
Seppure astratte le sue composizioni hanno un forte riferimento alla pittura romantica di paesaggio; come per i pittori romantici, infatti, il paesaggio di Laura è simbolico, filtrato dalla memoria e dal ricordo, evoca visioni. Lo sguardo va oltre l’orizzonte, oltre la distanza prospettica, verso un processo creativo, una nuova alchimia composta da materiali ed emozioni vissute.
“Il mio processo creativo è aperto all’imprevisto, che con le sue coincidenze e rivelazioni conferma quanto l’arte possa andare più lontano dalle volontà personali”.
In mostra, oltre ad una nuova serie di pigmenti e nerofumo su carta, è presente anche una scultura di cristalli di selenite. Il richiamo a “Il mare di ghiaccio” (1824) di Caspar David Friedrich, è immediato. I cristalli qui si fanno reali, tridimensionali e anch’essi sono “fiammeggianti” perché mandano bagliori, la luce li attraversa e li fa vibrare. Laura si fa moderno demiurgo, i suoi elementi naturali (fuoco, pigmenti, minerali e metalli) sono modellati e plasmati secondo un nuovo ordine emozionale e sensoriale.
E’ nella spiritualità e nel modo di intendere il paesaggio che la poetica di Laura si incontra con quella di Jacopo Casadei (Cesena, 1982), artista invitato da Laura stessa e presente in mostra con un’opera in dialogo con la scultura.
La sua pittura onirica e visionaria, dà voce e corpo alle tensioni e alle pulsioni; siamo di fronte ad un paesaggio interiore fatto di emozioni ed esperienze vissute. L’esplosione dei colori ci investe e stimola in noi ricordi assopiti. La sua pennellata vibrante e sinuosa si avvicina alla linea irregolare di Laura ma é nello sguardo “fiammeggiante” che i due artisti si incontrano: uno sguardo pieno d’ardore.
Laura Santamaria è nata a Monza nel 1976. Vive e lavora tra Como e Milano.
Le sue opere sono state esposte in vari centri d’arte, in particolare: la mostra personale “Trilogie des Loches” – presso lo spazio Kunstraum t27, Berlin, (2012), “Geode” - Palazzo Ducale, Genova (2012), “Hypneroantipodeslapsus” - Mars, Milano (2011) “Lo Spirito della Casa” - Borgovico33, Como (2005); ed in esposizioni collettive di rilievo internazionale come “Plener” Museo Zwiazek Polskich Artystow Plastykow, Katowice, Polonia; “JCE - Jeune Creation Europeenne” Salone Itinerante di Arte Contemporanea; “BIJCEM – Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo”, Castel Sant’Elmo, Napoli.
Nel 2012 la residenza e public talk presso Kunstverein Neukolln, Berlino.
Inoltre è stata invitata al corso di formazione post-universitaria sull’arte contemporanea della Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino (To) con il Master Jorge Peris (2008/09). Tra i vari workshop a cui ha partecipato “Media in Flux” con Geoffrey Hendricks (2004); ed il Corso Avanzato di Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Visiting Professor Giulio Paolini (2002).
Le sue opere sono state recentemente acquisite per la collezione di arti visive della Fondazione Artphilein.
Jacopo Casadei è nato a Cesena nel 1982, dove vive e lavora.
Si diploma in pittura presso l’Accademia di Ravenna
Sue mostre personali: 2011: “Onironauti'', a cura di I.Quaroni, GiaMaArt studio, Vitulano (BN); ''I can't take my eyes off you'' , Mars, Milano (con Daniele Carpi); 2010: ''All my friends were metalheads '', Zelle arte contemporanea, Palermo.
Tra le collettive: 2012 ''Bianca feat. Mars'', galleria Bianca, Palermo; ''E bianca: una parola diversa per dire latte'', a cura di M. Fabbri, Museo delle Cappuccine, Bagnacavallo (RA);
“Mars mission'', Geh8, Dresda; ''On cloud seven'', Cars, Omegna (VB);
2011: ''Studiovisit.it'', a cura di A. Bruciati – E. Comuzzi, GC. AC., Monfalcone (GO);
''Difetto come indizio di desiderio '', a cura di A. Bruciati, Neon>campobase, Bologna;
''Archiviazioni'' , a cura di L. Presicce, Laboratorio di Arte e Architettura, Lecce;
2010: ''Premio Lissone '', Museo d'arte moderna di Lissone, Lissone; ''cARTacea '', a cura di A. Morandi, Galleria Delle Battaglie, Brescia; ''Sweet Sheet III '' a cura di F. Lupo, Zelle arte contemporanea, Palermo.
Residenze: 2012 Cars, Omegna.
Immagine elaborata dall’originale tratta dal libro di Carlo Fontana “Utilissimo trattato dell’acque correnti diviso in tre libri, nel quale si notificano le misure, ed esperienze di esse. I giuochi, e scherzi, li quali per mezzo dell’aria, e del fuoco, vengono operati dall’acqua…” (1696).