Django Swing de Paris
Il Torino Jazz Festival, che dedica l’edizione 2013 alla Francia, ha portato in Italia la versione multimediale della mostra Django, Swing de Paris organizzata dalla Cité de la Musique di Parigi.
Comunicato stampa
Sono passati sessant’anni dalla morte di Django Reinhardt (23 gennaio 1910 - 16 maggio 1953) e il mondo celebra il più grande e originale dei jazzisti europei, l’uomo che ha letteralmente inventato la chitarra solista, uno dei primi maestri moderni di world music e un virtuoso che ha elevato lo strumento a nuovi livelli espressivi a dispetto delle menomazioni fisiche.
Django Reinhardt apparteneva a una famiglia Manouche, gruppo tzigano insediato nell'est della Francia con una forte tradizione musicale.
A soli diciotto anni Reinhardt, che aveva già iniziato una carriera da apprezzato banjoista (strumento a corda nato negli Stati Uniti d’America durante gli anni della Guerra di Secessione), subì un grave incidente. La roulotte di famiglia fu divorata da un incendio. Django riportò gravi ustioni, tanto da perdere l'uso della gamba destra e di parte della mano sinistra (l'anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati insieme dalla cicatrizzazione). L’incidente era destinato a cambiare la sua vita e la storia stessa della chitarra jazz. Infatti, a causa della menomazione alla mano sinistra, Django Reinhardt dovette abbandonare il banjo ed iniziare a suonare una chitarra che gli era stata regalata, meno pesante e meno ruvida. Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del tutto particolare riuscendo in questo modo a vincere la menomazione ed in breve tempo fu in attività assieme a diverse orchestre che giravano per la Francia.
Per questo importante anniversario il Torino Jazz Festival, che dedica l’edizione 2013 alla Francia, ha portato in Italia la versione multimediale della mostra Django, Swing de Paris organizzata dalla Cité de la Musique di Parigi.
La mostra, allestita nella Sala delle amache del Circolo dei Lettori, oltre a consentire di vedere documenti rari sulla vita e l’arte del chitarrista gitano Django, comprese lettere, spartiti, manifesti, darà la possibilità di consultare al computer fotografie, visionare filmati, ascoltare musica per toccare con mano la vicenda umana e artistica del genio del suono.
A completare il percorso manouche del festival, a partire da sabato 27 aprile al Circolo dei Lettori sono stati organizzati concerti, jam session, incontri tematici e presentazioni di libri con autori, giornalisti e musicisti di rilievo eredi dell’arte di Django.