Bros – Padiglione Natura
Padiglione Natura è uno spazio espositivo che indaga sull’ importanza del paesaggio all’ interno dei contesti urbani nel territorio italiano, in particolare sulla città di Milano candidata alla prossima Esposizione Internazionale.
Comunicato stampa
Padiglione Natura è uno spazio espositivo che indaga sull’ importanza del paesaggio all’ interno dei contesti urbani nel territorio italiano, in particolare sulla città di Milano candidata alla prossima Esposizione Internazionale.
Il Padiglione è stato concepito in contemporanea ai numerosi cantieri presenti in città con l’ intento di creare uno spazio di riflessione sulla reale esigenza di luoghi non costruiti e destinati al pubblico.
Bros realizza il progetto PADIGLIONE NATURA con il fine di evidenziare il cambiamento irreversibile della fisionomia della città di Milano. La città, che è simbolo nazionale di sviluppo urbano metropolitano, a oggi sta stravolgendo il proprio scenario valorizzando un’ idea di città vetrina a scapito di una dimensione più umana.
PADIGLIONE NATURA si serve di un fabbricato preesistente nato come sede per alloggi degli operai di un cantiere.
Bros interviene pittoricamente sull’ intera facciata emulando la nascita di un vero e proprio padiglione, simulando (ma precedendo) tutte quelle strutture che andranno ad ospitare i paesi aderenti all’ esposizione internazionale.
L’ artista interviene con smalti brillanti sull’ edificio riprendendo la siluette di un paesaggio, utilizzando colori contrastanti secondo le teorie di Michel Eugène Chevreul- cerchio cromatico- e Johannes Itten- contrasti di simultaneità.
Questa scelta tecnica rimanda alle riflessioni sulle diverse teorie del colore che tra il XVIII e il XIX secolo proposero i filosofi Goethe e Schopenhauer, e i pittori impressionisti successivamente; contemporaneamente in quell’ epoca era consuetudine per gli aristocratici il Grand Tour: studi compiuti sul paesaggio incontaminato ed eterogeneo soprattutto del Bel paese.
La grande scatola presentata rimanda al luogo espositivo, vicino all’idea di padiglione utilizzata per rappresentare le innovazioni di ogni paese aderente all’ Expo, ma in realtà all’ interno non c’ è nulla. L’artista interviene con l’aggiunta di lettere in polistirolo sul perimetro della facciata come ad applicare un’insegna che dia riferimenti al pubblico.
All’ interno dell’ edificio non si può accedere e il pubblico può solo guardarlo da fuori.
L’artista crea un’ illusione, enfatizzando una celebrazione di qualcosa che già esiste ma che difficilmente viene valorizzata.
E’ con questo gesto che Bros vuole “sequestrare” il pubblico all’ interno di un spazio aperto, mettendo in mostra lo scenario del Paesaggio.
Con questo intervento che si trova in bilico tra realtà e finzione Bros cerca di scuotere lo spettatore e la cittadinanza per un lungo e ripetuto momento di riflessione sul contesto urbano e sull’ appropriazione dello spazio pubblico.
- “E’ li davanti che il pubblico capirà la reale inutilità di quel fabbricato, cosi privo di contenuto e tutto forma” – afferma Bros
L’ artista è volutamente solo il regista di un azione dove il protagonista è il pubblico che avrà la possibilità di riflettere sulla scenografia in cui si trova, il quale libero di trarne delle conclusioni sul contesto generale avrà modo di scontrarsi sulla scoperta che il contesto non è più finzione ma realtà.
Probabilmente PADIGLIONE NATURA se dovesse rimanere una semplice operazione artistica avrà fallito nell’ intento; se invece porterà alla creazione e alla moltiplicazione di un momento di riflessione diverrà costruttivo e la scatola sarà riempita da quella consapevolezza auspicata che potrebbe fare la differenza davanti alle scelte irreversibili sul tema del territorio, e non
solo.
Bros è dal 2010 che studia il paesaggio in Italia. Insieme al fotografo Cosimo Filippini nello stesso anno realizzano un viaggio alla scoperta del territorio nazionale e della natura incontaminata percorrendo 10.000 km.
Tornando da questo viaggio si sono resi conto dei problemi che da decenni incombono sul territorio ed hanno iniziato a lavorare sul tema con “azioni artistiche”. Dall’ esposizione nel centro sociale “La Fornace“ di Rho nel 2010 con la collaborazione musicale di Flavio Cannata e letteraria di Alessandro Riva all’ intervento sulla facciata del Sole 24 Ore progettata da Renzo Piano nel 2011. L’ anno successivo Bros dipinge diversi furgoni che circolano nella città di Milano portando un immagine di paesaggio. A maggio dello stesso anno realizza “Andrea” un intervento permanente sulla fontana/lucernaio del MACRO di Roma curato da Bartolomeo Pietromarchi, attuale curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.
Ad ottobre l’ artista realizza Nadir sulla facciata di un ex fabbrica di Vinili e Caos Laico sui puntellamenti di un edificio nel Centro storico de L’ Aquila.