De Multitudine
Dopo la coloratissima mostra POP CORNER#2 arriva tra le pareti del RistorArte l’eleganza narrativa della fotografia in bianco e nero di “De Multitudine”.
Comunicato stampa
CISTERNA, 21 aprile - Dopo la coloratissima mostra POP CORNER#2 arriva tra le pareti del RistorArte l’eleganza narrativa della fotografia in bianco e nero di “De Multitudine”. Autori delle immagini, che potremo ammirare dal 26 aprile al 28 giugno 2013, sono i fotografi Daniele Calisi e Alessandro Comandini.
Daniele Calisi ha con le arti un rapporto di grande confidenza, svolge infatti la professione di architetto e parallelamente coltiva gli studi e la pratica di altre discipline artistiche, tra le quali un ruolo preminente ha la fotografia. Studia per diversi anni tecniche di ripresa, stampa e sviluppo fotografico e si specializza in reportage. Ha realizzato diverse mostre in Italia e negli Usa dove ha ampliato le sue conoscenze seguendo dei corsi di studio lighting e di sistemi di illuminazione integrati dei set fotografici, e delle esterne in fill light. Vanta diverse pubblicazioni su riviste specializzate di Architettura.
Alessandro Comandini inizia a fotografare e a stampare all’età di 12 anni. Nei primi anni ’90, in contemporanea con l’attività di cronista per “Latina Oggi”, collabora con diverse testate, curando tra l’altro la realizzazione di alcuni foto-reportage. Proprio rifacendosi alla tecnica giornalistica del racconto per immagini, esplora la realtà della fotografia di matrimonio, realizzando lavori sperimentali che alternano e fondono il rigore del bianco e nero (analogico) alle prime immagini digitali. Attualmente sta approfondendo le potenzialità narrative e l’immediatezza della così detta “iphonography”, senza disdegnare la potenza evocativa delle vecchie fotocamere analogiche, nel piccolo e medio formato.
Il tema della ricerca che li vedrà protagonisti presso RistorArte è la folla, le grandi quantità di persone riunite in strada, per protesta, per festeggiare, oppure l’osservazione dei comportamenti umani quando ci si trova tra centinaia di altri individui e “De Multitudine” rivela già dalla scelta del latino per il titolo la volontà di essere un piccolo saggio, una testimonianza delle varie tipologie di folla, ma anche la consapevolezza che l’espressione libera delle persone che si trovano in piazza per uno scopo comune non ha tempo.
La moltitudine è un soggetto affascinante per la sua duplice natura di forza dirompente, capace di esprimere una volontà di cambiamento e un’energia incontrollabile rivoluzionaria, ma anche, come dimostra la cronaca recente, un facile obiettivo per la violenza che ne rivela tutta la sua fragilità.