Anna Maria Battista – Amnios
Anna Maria Battista usa la cera per avvolgere ricordi, emozioni e sensazioni, tutelarli e custodirli, per poi farli riaffiorare di tanto in tanto ricongiungendo passato e presente.
Comunicato stampa
Project Room – Fondazione Museo Pino Pascali
Il Museo e il suo territorio, L’idea e la materia
#4 Amnios - Anna Maria Battista
a cura di Luna Pastore
Anna Maria Battista usa la cera per avvolgere ricordi, emozioni e sensazioni, tutelarli e custodirli, per poi farli riaffiorare di tanto in tanto ricongiungendo passato e presente. L’artista è alla continua ‘ricerca di un tempo perduto’, che sia interiore o esteriore, è comunque perduto perché legato al passato, ma è anche un tempo verso il quale tende il presente. In questo viaggio l’artista sceglie come guida, di virgiliana memoria, proprio il caldo materiale lattiginoso, trasparente e impalpabile, che l’uomo conosce e usa dagli inizi dei tempi.
Il medium scelto e la sua funzione ricordano l'amnios, la membrana che circonda e protegge l'embrione durante la gravidanza. L’amnios produce il liquido amniotico che funziona da isolante termico e, avvolgendo la nuova vita, la tutela dagli insulti del mondo esterno, come urti e pressioni di varia natura. L’amnios permette l'ottimale sviluppo del feto per portarlo alla vita. Così l’artista cela le sue memorie sotto strati cerosi che lasciano appena visibili figure e immagini riprodotte attraverso la fotografia. Anna Maria Battista è la genitrice dei suoi ricordi, li mostra al mondo intero e poi li richiude nella sua mente.
Ma in mostra non compare solo il racconto privato dell’artista. Le microstorie personali si propongono agli osservatori come realtà universali, dove ogni individuo può rivedere se stesso, il proprio passato e i propri ricordi.
I sensi hanno un ruolo fondamentale per il recupero dei ricordi, ce lo ha insegnato Marcel Proust, così in mostra compare la grande installazione composta da cinque dittici dal titolo SENSI (2010). Vista, olfatto, udito, gusto e tatto lasciano irrompere il passato nel presente in maniera del tutto inattesa, senza alcuna apparente logica.
I panorami retroilluminati, MARE (2010), LE TRE CASE (2012) e PRESENZE (2013), offrono tre differenti immagini riferibili ad altrettanti ambienti, naturali e sociali, che l’artista ha vissuto e vive quotidianamente.
Nell’ultima produzione di Anna Maria, RICORDI-VELEGGIANO-SMARRITI (2013), la cera ricopre la tela e non più la fotografia. Anna Maria ritorna al passato, alla pittura, il primo amore, quello degli anni dell’Accademia, ma lascia che questa incontri il presente, la materia cerosa, in un rinnovato desiderio sperimentatore.
Per la Project Room, Anna Maria Battista concepisce insieme agli studenti un’installazione che nasce dalla trasposizione materica su un grande lenzuolo bianco dei loro evanescenti e intimi ricordi.