Corpo Circuito

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA BUNKER
Via Giacomo Zanella 3 36030, Caldogno, Italia
Date
Dal al

Venerdì, Sabato e Domenica 14 – 19, altri giorni su appuntamento.

Vernissage
11/05/2013

ore 18,30

Contatti
Email: cultura@comune.caldogno.vi.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Kensuke Koike, Ryts Monet, Jacopo Pagin, Roberta Busechian, Špela Volčič, Matteo Valerio, Ana Čigon, Tomaž Furlan
Curatori
Carolina Ongaro
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra “corpo-circuito” presenta un vero e proprio percorso che trova nel corpo dell’uomo contemporaneo il centro di otto percorsi artistici: il corpo come circuito di segni.

Comunicato stampa

La Galleria d’Arte Bunker, il giorno 11 maggio 2013 è lieta di aprire al pubblico la mostra collettiva “CORPO CIRCUITO”, che vede protagonisti otto giovani artisti del panorama nazionale ed internazionale.

“Chi altri conosce al mondo qualcosa come il corpo? È il prodotto più tardivo della nostra vecchia cultura, quello che è stato più a lungo depurato, smontato e rimontato”.
Jean-Luc Nancy

La mostra “CORPO CIRCUITO” presenta un vero e proprio percorso che trova nel corpo dell’uomo contemporaneo il centro di otto percorsi artistici: il corpo come circuito di segni. Superficie multi-identitaria, stratificata, soggetta ad una costante trasformazione e ad una infinità di mutazioni e possibilità. Un territorio di iscrizione di eventi: un corpo umano come circuito e costrutto culturale e sociale, un infinito divenire che è da sempre territorio di discorso e un “luogo da esplorare”, un concetto da interpretare o una realtà da rappresentare.
Gli artisti in mostra si interrogano e si confrontano dunque su un concetto di corpo, quello dell’uomo contemporaneo, che è da sempre soggetto ad infiniti poteri e “dominazioni”, che lo determinano in quanto oggetto di una società, e di una realtà, di cui subisce l’impianto. Corpo come immagine frammentata, corpo come esplosione di soggettività; corpo come un robot che svolge medesime azioni quotidiane; un corpo che vuole uscire dai propri confini nei quali è stato relegato; un corpo che sottomesso ad un sistema devastante, decide esso stesso di annullarsi.
Alla scelta di sviluppare questo tema, così complesso e vasto di interpretazioni, Michel Foucault e le sue teorie hanno contribuito in maniera non indifferente, così come la suggestione che lo stesso luogo espositivo suscitava. La scelta infatti di approfondire l’interesse verso il corpo dell’uomo inteso come costrutto sociale moderno e contemporaneo, “gettato” in una società della quale subisce l’impianto, indiscutibilmente legato alla lettura delle teorie foucaultiane, si è dunque ben conciliata con una fondamentale rivisitazione storica che ha il proprio luogo privilegiato nel Bunker, emblema tipico della condizione di uomo sottomesso alla violenza della guerra e della sua esasperata necessità di rifugio dal mondo.
Le scelte curatoriali di questo percorso espositivo sono nate quindi quasi spontaneamente, come un naturale incontro di più interessi e di più esigenze, come la volontà di destinare un luogo della memoria in luogo di contemporaneità. Neppure la volontà di richiamare all’ordine artisti giovani, che stanno emergendo nella scena artistica nazionale ed internazionale, è nata per caso.
Ecco che il corpo di quegli uomini diviene ancora territorio di discorso, di confronto, tramite il dialogo tra artisti che indagano sul concetto di corporeità cercando di aprire nuove interpretazioni, nuove definizioni, nuovi orizzonti, nuovi spunti e ricerche che nella loro eterogeneità offrono un quadro complesso di cosa significhi avere (o essere) un corpo nella società odierna.
Il percorso espositivo proposto non si propone dunque di stabilire una definizione, né di fornire lo spettatore di un’unica visione della tematica. Cerca invece di proporre al pubblico diverse strade di interpretazione per un “circuito di discorso” di una tematica così vasta e discussa, rendendolo partecipe e consapevole della diversità delle nuove ricerche artistiche in atto nell’ambito dell’arte contemporanea internazionale, sottolineando nel contempo come il corpo diventi per l’arte un luogo da esplorare e un infinito divenire soggetto a continue scomposizioni e ricostruzioni.