Biografie d’autore – Joseph Beuys
Johan & Levi Editore e corrainiMAMbo artbookshop annunciano la seconda serata dedicata alle biografie d’autore. Per scoprire e conoscere vita privata e opere di alcuni fra i grandi artisti del Novecento. Appuntamento con la biografia dedicata a Joseph Beuys. Ne parlano Emilio Fantin e Guido Molinari moderati da Claudio Musso.
Comunicato stampa
Joseph Beuys è uno dei portavoce più rappresentativi dell’arte concettuale della seconda metà del Novecento e uno dei più importanti artisti tedeschi.
In Beuys il legame tra arte e vita è strettissimo e nasce da un’esperienza drammatica: arruolato nell’aviazione tedesca, durante una missione in Crimea il suo aereo precipitò ma Beuys si salvò grazie a un gruppo di tartari nomadi, che lo curò avvolgendolo in grasso e pelli di feltro. Da quest’esperienza Beuys ha tratto i motivi d’ispirazione che lo avrebbero accompagnato lungo tutta la sua attività artistica e un sentimento ecologista molto spiritualizzato, che gli è valso la definizione di “sciamano dell’arte”. Docente anomalo e contestato all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, negli anni sessanta divenne uno dei membri più attivi del gruppo Fluxus, che riuniva artisti internazionali attorno all’idea del valore sociale dell’arte. Motto di Beuys fu la celebre frase “Ogni uomo è un artista”, con la quale intendeva riaffermare il concetto di “arte totale” e riportare l’esperienza artistica alla quotidianità, in una ricerca di valori e di significati universali.
L’opera di Beuys, fatta soprattutto di azioni concettuali e di happening, ebbe gran risalto negli Stati Uniti, dove l’artista tedesco strinse un particolare rapporto con Andy Warhol. Vero e proprio uomo di spettacolo, pronto a intavolare dibattiti infiniti e a fare dimostrazioni surreali con scrittura e pensieri da flusso continuo, con numerose performance, installazioni ed esposizioni, Beuys ha ampliato il concetto convenzionale di arte grazie a un forte spirito di provocazione, attribuendo al pensare creativo e all’agire sociale il valore di opera artistica, in linea con la sua idea di “scultura sociale”, nella convinzione che grazie all’arte potesse nascere una società migliore. Un posto particolare nella sua produzione artistica spetta ai materiali e agli oggetti utilizzati nelle sue azioni: prodotti poveri tipo feltro, grasso, legno, acciaio, piombo, juta, e cose d’uso comune, come torce elettriche, slitte, telefoni, bidoni, motori, apparentemente asettici ma in realtà fortemente dotati di una personale energia e di un profondo valore simbolico ed autobiografico. Artista-sciamano, utopista messianico, Joseph Beuys ha fatto della propria attività artistica un impegno morale, didattico e politico, diventando un’icona del Novecento.
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Prossimo appuntamento
Giovedì 9 maggio: serata dedicata a Leo Castelli con Silvia Evangelisti e Walter Guadagnini moderati da Claudio Musso.