Pietro Weber – Sentinelle
Presso gli spazi del Castello di Agliè, Pietro Weber espone alcune delle ultime ceramiche che, siano esse smaltate o grezze, richiamano nei loro segni e simboli, nelle loro figurazioni ataviche, quella che in periodo tardo antico viene definita ‘arte delle provincie’.
Comunicato stampa
Presso gli spazi del Castello di Agliè, Pietro Weber espone alcune delle ultime ceramiche che, siano esse smaltate o grezze, richiamano nei loro segni e simboli, nelle loro figurazioni ataviche, quella che in periodo tardo antico viene definita ‘arte delle provincie’. Pietro Weber, percorrendo una ricerca quasi archeologica, pare riproporre stilemi propri non solo, come già più volte si è scritto, dell’arte primitiva africana, ma anche delle diverse civiltà che popolavano quasi duemila anni fa i confini dell’impero romano. Richiami più o meno voluti all’arte anatolica, dacica, celtica e soprattutto retica si esprimono in opere preziosamente decorate, per certi versi barocche, dominate dai colori ocra.
Weber propone senza particolari sovrastrutture né inutili intellettualismi oggetti totemici che ci pongono di fronte alla realtà umana senza diaframmi. Ed è così che, per esempio, dell’arte retica reinterpreta le statuine votive e di quella anatolica le rappresentazioni femminili della madre terra, creando opere intrise di sacralità; Pietro Weber rappresenta sincronicamente la realtà umana, la vita e la morte, il sogno ed il mondo infero, l’eros e la fertilità.
Pietro Weber estrae dalle viscere della terra colori, profumi e simboli ridando nuova forma e nuova vita a stilemi che sono universalmente riconoscibili nello spazio e nel tempo; egli spiega: “E’ fondamentale lavorare con materiali capaci di rendere manifesta la propria presenza mentre oggi, troppo spesso, i materiali sono considerati un mero supporto per le tecnologie. A me, invece, interessa la loro capacità di stimolare, attraverso la percezione di spazi e oggetti, il ritorno dell'uomo al silenzio e all'ascolto, al rispetto e all'attenzione per le cose più semplici e concrete".
Pietro Weber nasce nel 1959 in Trentino, ma si forma artisticamente a Torino, città in cui frequenta il Liceo artistico e vive fino agli anni Novanta. Artista poliedrico, in grado di spaziare dalla pittura alla scultura, dall’arte povera alla public art, Weber eccelle nell’arte ceramica, riuscendo a ritagliarsi un posto di primo piano nel panorama artistico nazionale. Vincitore nel 2007 del Premio Nazionale della Ceramica di Vietri sul Mare.