Christina Williams – Organza
Organza, questo il titolo della mostra che presenta l’opera, originalissima, di una personalità artistica d’indubbio appeal, Christina Williams.
Comunicato stampa
Organza Appliqué
Prima personale italiana di Christina Williams
Domenica 5 maggio 2013, alle ore 19.00, in via Garibaldi 33 ad Arezzo, inaugura Organza, prima mostra personale di Christina Williams in Italia.
La mostra, curata da Tiziana Tommei, organizzata e promossa da Galleria33, sarà visitabile fino al 19 maggio, ad ingresso libero, con i seguenti orari: mercoledì, venerdì h 17|19.30 e sabato, domenica h 11.00|13.00 e 17.00|20.00.
L’evento è realizzato con la collaborazione di Elle Adv marketing & comunicazione e grazie al supporto tecnico di Crepes de Lune, Strada del Vino Arezzo e Tenuta di Frassineto.
Organza, questo il titolo della mostra che presenta l’opera, originalissima, di una personalità artistica d’indubbio appeal, Christina Williams. Nata ad Eugene, nell’Oregon, e formatasi in un periodo compreso tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni ’70, negli Stati Uniti e in Italia, più in particolare a Roma, Christina Williams risiede attualmente in Toscana, a Cortona.
Una produzione artistica fondata sulla straordinaria e minuziosa attenzione alla realizzazione di un’idea, nonché sulla traduzione di un disegno, tutto mentale, in intarsio di tessuti, preziosi e ricercati.
Una trasfigurazione di tradizioni: in primis quella orientale, per l’ascendenza da exempla giapponesi, che rappresentano, oltre a richiami formali, la materia stessa e il tangibile veicolo d’espressione dell’universo astratto e figurato dell’artista.
Dall’est all’ovest. Richiami a tarsie romaniche e rinascimentali, all’Art Nouveau, ai Fauves e al Surrealismo, e, prima ancora, ai Nabis e all’Arts & Craft di William Morris, emergono fra le trame di organza e tessuti applicati che, insieme, rivelano un’inesauribile vena immaginifica e un’incontestabile padronanza dei mezzi espressivi.
La mostra invita a scoprire le tappe di un percorso creativo, cronologico e tematico. Muovendo da composizioni geometriche, prime tra tutte le reiterate forme cubiche di Chocolate Meteors - che ricordano il virtuosismo pittorico pierfrancescano alle spalle della Vergine nell’Annunciazione di Arezzo - si approda, in un secondo tempo, alla rarefazione, in chiave decorativa, di elementi tratti dalla natura.
Nella serie Suburban Nightmare, l’universo onirico della Williams è intrappolato tra le maglie di coordinate cartesiane, che richiamano, al pari dell’albero nodoso e “super flat”, il vocabolario di Piet Mondrian. La casa rossa, firma dell’artista, è riproposta e accostata ossessivamente a moduli geometrici, nonché a quel sistema di figure e segni che, quali testimonianze dell’excursus creativo, si assemblano, senza una logica, come in un sogno.
Una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio, all’apparenza mai spettrale, ma che svela, nel precario equilibrio e continuo rovesciamento dell’oggetto simbolo dell’intimità e della sicurezza familiare - la casa - la sua verità assoluta, trasformandosi in una realtà fortemente personale, in un mondo interiore, che è quello, intellettuale e visionario, di Christine Williams.