Józef Robakowski – The Energy Manifesto!
In occasione del 150° anniversario della morte del patriota bergamasco Francesco Nullo (1826-1863), la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dà vita a un progetto che sottolinea la forte collaborazione tra Italia e Polonia, Paese in cui Nullo è considerato eroe nazionale.
Comunicato stampa
In occasione delle celebrazioni dedicate a Francesco Nullo
A cura di
Fabio Cavallucci, Giacinto Di Pietrantonio, M. Cristina Rodeschini
Inaugurazione: domenica 5 maggio 2013, ore 17:00
In occasione del 150° anniversario della morte del patriota bergamasco Francesco Nullo (1826-1863), la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dà vita a un progetto che sottolinea la forte collaborazione tra Italia e Polonia, Paese in cui Nullo è considerato eroe nazionale.
La cooperazione tra i due Paesi ha origini solide e lontane, e uno dei suoi cardini storici è rappresentato proprio dalla figura di Nullo, che nell’intrepida lotta per la libertà ha contribuito alla nascita della Polonia moderna.
Saldamente integrata nella vita economica e politica europea, la Polonia è oggi un Paese fortemente attivo, e la cultura è uno dei motori del rinnovamento che la nazione sta vivendo con intensità.
All’impegno dell’arte contemporanea polacca che, a diverso titolo, ha affermato la cultura delle libertà come cuore della propria ricerca, la GAMeC attinge per realizzare una collaborazione con il Centrum Sztuki Wspólczesnej Zamek Ujazdowski, istituto culturale dedicato all’arte contemporanea con sede a Varsavia, diretto da Fabio Cavallucci.
Dal 6 maggio al 2 giugno 2013, infatti, la GAMeC presenta un’opera video dell’artista polacco Józef Robakowski; successivamente, il Centrum Sztuki Wspólczesnej Zamek Ujazdowski ospiterà un video dell’artista italiana, e originaria di Bergamo, Meris Angioletti.
The Energy Manifesto! (2003) è il titolo del video di Józef Robakowski, parte della serie My Own Cinema (il mio cinema personale), che racchiude opere in cui l’artista appare in veste di protagonista, autore e narratore. Attraverso autoritratti filmici e una forte autoironia, egli si prende gioco di miti artistici, sfida la tradizione modernista e critica le istituzioni culturali. Nel caso di The Energy Manifesto! Robakowski utilizza la propria immagine per trasmettere agli spettatori un messaggio chiaro e vitale, ovvero che ‘l’arte è energia’.
Il lavoro di Meris Angioletti presentato a Varsavia, invece, è 14 15 92 65 35 89 79 32 38 46 26 43 38 32 79 50 28 84 19 71 69 39 93 75 10 (2009), un video senza sonoro in cui un gruppo di mimi interpreta una serie di numeri, proiettando lo spettatore su un immaginario palcoscenico teatrale. L’opera è stata esposta alla GAMeC nel 2009, all’interno della prima mostra personale dedicata all’artista da un’istituzione italiana.
Dare vita ad uno scambio che vede un artista polacco esporre in Italia e un artista italiano in Polonia sembra essere il modo migliore per celebrare lo storico anniversario intitolato a Francesco Nullo.
La reciprocità insita nel progetto intende sottolineare il potenziale dell’arte nello sviluppo delle civiltà e della cooperazione internazionale, ora come 150 anni fa.
Il progetto è parte delle iniziative promosse dal Comune di Bergamo per le celebrazioni dell’Anno Europeo dei Cittadini.
Per maggiori informazioni: www.bergamo2019.eu
Józef Robakowski è considerato un pioniere e uno dei massimi rappresentanti del cinema indipendente polacco. Artista multimediale, fotografo, autore di film, è stato l'animatore del movimento artistico progressista chiamatoGalleria Vivente. Dai primi anni Settanta la sua ricerca artistica l’ha portato a interrogarsi sul linguaggio, la meccanica e il materiale filmico, unendo a questi elementi un interesse verso la tradizione concettuale d’avanguardia, filtrata però attraverso la lente dell’autenticità e dell’identità personale.L'opera di Robakowski affonda infatti le sue radici soprattutto nella tradizione dell'avanguardia polacca del periodo tra le due guerre. La partecipazione alla ribellione degli anni Settanta veniva condotta da Robakowski con i workshop del Film Form (1970-1977) di cui era co-fondatore, che hanno rappresentato un punto chiave di formazione per le successive generazioni di artisti interessati a indagare le possibilità dei nuovi media.
Józef Robakowski (Poznan, 1939) è considerato un pioniere e uno dei massimi rappresentanti del cinema indipendente polacco. Artista multimediale, fotografo, autore di film, è stato l'animatore del movimento artistico progressista chiamato Galleria Vivente. Dai primi anni Settanta la sua ricerca artistica l’ha portato a interrogarsi sul linguaggio, la meccanica e il materiale filmico, unendo a questi elementi un interesse verso la tradizione concettuale d’avanguardia, filtrata però attraverso la lente dell’autenticità e dell’identità personale.
L'opera di Robakowski affonda infatti le sue radici soprattutto nella tradizione dell'avanguardia polacca del periodo tra le due guerre. La partecipazione alla ribellione degli anni Settanta veniva condotta da Robakowski con i workshop del Film Form (1970-1977) di cui era co-fondatore, che hanno rappresentato un punto chiave di formazione per le successive generazioni di artisti interessati a indagare le possibilità dei nuovi media.
Parallelamente a questo approccio “espanso” Robakowski ha sempre portato avanti anche un aspetto più “personale” di cinema di cui era protagonista in prima persona. Un cinema che ha permesso all’artista di creare un linguaggio peculiare per percepire la realtà socialista: filmando il mondo che lo circondava e narrando gli eventi quotidiani, spesso con un tono divertente, ha realizzato una sorta di resistenza personale alla situazione che la politica di quegli anni imponeva.
Nel 1978 Robakowski ha aperto la Galleria Exchange, un luogo di incontro per artisti alternativi e una galleria / archivio con un’imponente collezione. Iniziatore di numerosi eventi artistici, quali il festival indipendente del cinema muto di Lódz (1983-1985) o il festival internazionale Video-Art-Clip (1987-1989), ha recentemente esposto al Muzeum Sztuki di Lódz (2007) e presso Ludlow 38 a New York (2011). I suoi lavori si trovano in numerose collezioni pubbliche e private in Polonia e all'estero.
Meris Angioletti (Bergamo, 1977) esplora attraverso la sua ricerca il confine fra arte e scienza. L’artista è affascinata dai meccanismi della memoria, e dalle possibilità e dai limiti messi in campo nell’esplorazione del paesaggio e dello spazio attraverso un approccio in cui il metodo scientifico e il processo creativo risultano indistinti.
Nel 2009 la GAMeC ha ospitato Ginnastica Oculare, la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista: la mostra ha presentato un’indagine sulla memoria che compare sotto varie sembianze, e sulla matematica come regno delle infinite possibilità che si sovrappone alla finzione letteraria quale metafora dell’indagine psichica.
Tra le mostre personali ricordiamo I describe the way and meanwhile I am proceeding along it, Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento (2009), Il paradigma indiziario, Careof, Milano (2009), Haunted, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (2008), Once, FuoriZona Arte Contemporanea, Macerata (2005). Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero tra cui: T2 – Triennale di Torino, 50 Lune di Saturno; Heavier than air, ITCA, National Gallery, Praga; Pavillon#7, Palais de Tokyo, Parigi; IllumiNations, 54a Biennale di Venezia, The Imminence of Poetics, 30th São Paolo Biennial. È stata una dei 5 finalisti del Premio Furla nel 2009 e vincitrice del New York Prize 2009-2010 promosso dal Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University.