Ernesto Treccani – La materia e la luce
La mostra vede l’esposizione di sculture in maiolica decorata, piatti dipinti, vetri e smalti realizzati da Ernesto Treccani tra i primi anni cinquanta e la metà degli anni duemila. Queste opere rappresentano un corpus documentario costituito da un limitato nucleo di esemplari, di rado esposti.
Comunicato stampa
La Fondazione Corrente promuove la mostra La materia e la luce. Vetri, ceramiche e smalti di Ernesto Treccani.
La mostra vede l’esposizione di sculture in maiolica decorata, piatti dipinti, vetri e smalti realizzati da Ernesto Treccani tra i primi anni cinquanta e la metà degli anni duemila. Queste opere rappresentano un corpus documentario costituito da un limitato nucleo di esemplari, di rado esposti.
La mostra intende approfondire questa produzione, mettendo in luce i legami tra le opere in mostra e la parallela produzione pittorica e figurativa.
In mostra 11 piatti in vetro, 35 opere in ceramica (piatti, sculture, vasi), 19 smalti e una decina di tele di collezione privata, cui si aggiungono 5 smalti della collezione Studio Treccani, conservata presso la Fondazione Corrente.
Corredano la mostra cataloghi, materiali d’archivio, fotografie e corrispondenza provenienti dall’Archivio Ernesto Treccani conservato presso la Fondazione Corrente.
La sera dell’inaugurazione e durante tutto il periodo dell’esposizione verrà proiettato il video inedito di Claudio Cavalli Ernesto Treccani. Energia, luci e colori, a cura di Silvio Riolfo Marengo, sul ciclo di vetrate realizzate da Ernesto Treccani nel 2004 per il Gestore del Mercato Elettrico di Roma.
La mostra sarà aperta dall’8 maggio al 21 giugno 2013 e sarà allestita nelle sale espositive della Casa delle Rondini, che prende il nome dalla facciata in ceramica policroma realizzata da Ernesto Treccani nel 1985.
Al primo piano sarà possibile visitare anche la collezione permanente Studio Treccani, che conserva diversi esempi di ceramiche, smalti e vetri oltre a 35 dipinti e l’atelier dell’artista.
La Fondazione Corrente
L’istituzione, attiva da più di trent’anni nella realtà culturale milanese e italiana, è stata fondata nel 1978 da Ernesto Treccani con Lidia De Grada Treccani, Vittorio Sereni, Alberto Lattuada, Fulvio Papi, Mario Spinella e Raffele De Grada, con lo scopo di incrementare lo studio relativo al periodo di rinnovamento artistico che va dal Movimento di Corrente al Realismo.
La Fondazione Corrente ospita una collezione permanente di opere di Ernesto Treccani (35 dipinti, 14 sculture, 179 opere grafiche, atelier dell’artista), aperto al pubblico dal martedì al venerdì con ingresso libero; è sede di una biblioteca specializzata di oltre 7.500 volumi e conserva l’Archivio Ernesto Treccani, riordinato e consultabile.
Il comitato scientifico della Fondazione vede tra i propri esponenti Fulvio Papi (Presidente), Jacopo Muzio, Carlo Bertelli, Zeno Birolli, Vittorio Fagone, Elio Franzini, Antonello Negri, Silvio Riolfo Marengo, Paolo Rusconi, Giorgio Seveso.
Ernesto Treccani. Appunto biografico
Ernesto Treccani, nato a Milano il 26 agosto1920, è entrato giovanissimo nei gruppi di avanguardia artistica e di fronda nei confronti della cultura fascista. Fondatore e direttore, a 18 anni, della rivista “Corrente”, soppressa nel giugno 1940 allo scoppio della guerra, ha esposto le sue prime opere alla Bottega di Corrente con gli amici Birolli, Guttuso, Migneco, Sassu e, successivamente, con Cassinari e Morlotti alla Galleria della Spiga e Corrente. La prima mostra personale,allestita alla galleria Il Milione di Milano, risale al 1949. Dopo la Resistenza, cui ha partecipato attivamente, è stato animatore del gruppo di “Pittura” e redattore delle riviste “il 45” e “Realismo”, diretta da Raffaele De Grada.
Negli anni ’50, oltre a esporre più volte alla Biennale di Venezia, ha partecipato alla mostra dei realisti alla Leicester Gallery di Londra ed esposto a New York con una personale alla Heller Gallery. In questo periodo i temi della sua pittura sono caratterizzati dall’incontro con la realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nei lunghi soggiorni a Melissa, iniziati all’epoca delle prime occupazioni delle terre nel Mezzogiorno, e dal paesaggio urbano industriale di Milano e Parigi, luoghi su cui ritornerà a più riprese nel corso degli anni.
Dagli anni ’60 in poi il fiorire delle opere e la moltiplicazione delle iniziative testimoniano l’impegno ininterrotto, umano e artistico, di Treccani, caratterizzato da un’instancabile azione di diffusione della cultura e del dibattito artistico, da un’adesione concreta alle situazioni della vita e da un profondo amore per uomini e cose.
Tra i lavori di questo periodo sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a La luna e i falò di Pavese (1962-63), il ciclo delle opere Da Melissa a Valenza (1964-65), la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba compiuto nel 1965, la grande tela Popolo di volti (1969-75), iniziata il giorno dei funerali delle vittime della strage di Piazza Fontana; più tardi, nel 1976, le grandi mostre di Volgograd, Mosca e San Pietroburgo.
Da allora, Treccani ha sviluppato in molteplici forme le diverse stagioni della sua ricerca artistica, continuando a operare e a esporre in piccoli e grandi centri,in Italia e all’estero, e alternando questa attività “itinerante” con abituali soggiorni creativi a Macugnaga e a Forte dei Marmi, paesi a cui l’artista è stato fortemente legato nella vita e nella pittura.
Nel ’78 ha dato vita alla Fondazione Corrente, centro di iniziative culturali,mostre,dibattiti nei diversi campi della cultura e dell’arte, oltre che centro di raccolta e studio dei documenti relativi al periodo compreso tra la nascita del movimento e gli anni del Realismo.
Nel 1989 il Comune di Milano ha dedicato all’artista un’ampia antologica a Palazzo Reale, mentre un’altra importante retrospettiva delle sue opere è stata ospitata alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio nel 2003.
Del 2004 è il ciclo delle grandi vetrate Energia, luci e colori esposte a Lugano, a Riga, a Budapest e Praga, mentre nel 2006 il Comune di Forte dei Marmi ha allestito al Fortino la mostra Le mutazioni del realismo - Opere inedite 2003-06, frutto di una rinnovata ricerca di forme che ha il suo centro nel colore. Nel 2008, di nuovo a Palazzo Reale, Treccani ha partecipato alla mostra Corrente, le parole della vita. Opere 1930-1945 con una sala dedicata ai suoi dipinti del periodo.
Una grande mostra antologica ha inaugurato le rinnovate sale di Palazzo Barberino a Montichiari (BS), paese natale del padre dell’artista, il senatore Giovanni Treccani degli Alfieri, nel maggio 2009, pochi mesi prima della scomparsa del Maestro, avvenuta il 27 novembre 2009, nella sua amata casa milanese, la Casa delle rondini.
Fra le mostre più recenti ricordiamo l’esposizione Le parole e la pittura. Ernesto Treccani incontro la poesia, l’epica e il romanzo, presso la Pinacoteca Civica di Savona dal dicembre 2011 al marzo 2012.
Introduzione al catalogo.
La materia e la luce - titolo della mostra - è dedicata a un particolare aspetto della produzione artistica di Treccani. La mostra, un percorso attraverso alcuni campioni significativi della sua vasta produzione di vetri, ceramiche e smalti, insieme alla documentazione di progetti di largo respiro come le grandi vetrate Energia e luce e la facciata della Casa delle rondini, nasce dall’idea che questi lavori non costituiscano qualcosa di marginale rispetto alla pittura, ma siano invece parte integrante della sua ricerca artistica. Non soltanto per la continuità dei soggetti rappresentati, che ripercorrono i paesaggi, i volti, le figure, le siepi e i cieli dei suoi quadri, e nemmeno soltanto per la continuità del modo di lavorare di Treccani, di intendere il suo mestiere di pittore, sempre legato agli incontri con le persone e con i luoghi – qui per esempio da Valenza ad Albisola, da Savona a Grottaglie e Castelli – ma per un aspetto anche più specifico che, in questo tipo di produzione, evidenzia in particolare due componenti, la materia e la luce, da sempre oggetto per Treccani di sperimentazione appassionata e di studio nel suo rapporto al dipingere.
“Il mio problema – ha scritto infatti una volta, ma è una questione su cui è tornato a più riprese – è la distruzione del colore e la creazione della luce. Quello che conta è la luce della composizione che risulta dai rapporti di colore”. Ma la creazione della luce nella composizione incontra, nel fare artistico, la limitazione dei materiali da cui la stessa invenzione creativa può nascere: “L’artista – scrive ancora il pittore – è un uomo che si conquista un mestiere. Qualsiasi soluzione per realizzare i sogni di un artista dipende dai mezzi impiegati. I materiali hanno una straordinaria importanza nell’espressione, essi accompagnano il lungo cammino che porta all’immagine. In una certa misura essi determinano il risultato prima del loro impiego. La proposta creativa è legata alla scelta dei mezzi, i colori acrilici invece dell’olio, la tela piuttosto che il muro o altro supporto rappresentano un vincolo necessario all’immagine. È un errore contrastare il valore dei mezzi. Può sembrare un paradosso eppure solo facendo proprie fino in fondo le ragioni dei materiali e accettando i condizionamenti del procedimento, si libera la sostanza dell’invenzione artistica che è di natura soggettiva”.
Questa piccola ma intensa rassegna, nell’accostare opere di materia tanto diversa, vetro ceramica smalto ma anche qualche tela, ognuna delle quali richiede procedimenti particolari ed ha, nelle tonalità della luce, una resa differente, mostra come l’artista abbia saputo far proprie fino in fondo le ragioni dei materiali e, accettando i condizionamenti del procedimento, sia riuscito a liberare la sostanza della sua invenzione.
La luce che nasce dall’incontro dei colori sui bellissimi piatti di vetro, veicolata dal mezzo, non è la stessa lucentezza insieme laccata e morbida che scivola, brilla e si infratta nelle modulazioni dei vasi e delle sculture, e neppure quella, pennellata e sfumata, a volte più compatta e opacizzata, che caratterizza la varietà della resa cromatica nei piatti di ceramica.
La vita / l’invenzione / dal colore alla tela, sono i tre livelli che concorrono, secondo Treccani, alla composizione di un quadro. Se intendiamo qui, per primo livello, le ragioni dei materiali, che della vita fanno parte, e aggiungiamo alla tela del terzo altre materie e altri supporti, dove sempre si pone la questione della creazione della luce sulla superficie della rappresentazione, ci ritroviamo a scoprire, insieme alle ragioni di una mostra, la ricchezza delle articolazioni con cui Treccani ha saputo lavorare e modulare, nelle forme soggettive dell’invenzione artistica, quanto gli veniva dall’interesse e dall’amore per la materialità delle cose.
Forse soltanto dal limite materiale di una siepe, come scrive il poeta, può nascere la poesia dell’infinito che per il pittore, alzando gli occhi un poco in alto, assume la forma di un cielo di rondini.
(Maddalena Muzio Treccani, Giorgio Seveso)