Massimiliano Ferragina – Il DNA delle emozioni
Nei lavori di Massimiliano Ferragina, l’onirico è metafora del vero, i pigmenti indagano le emozioni, le tradizionali relazioni cromatiche e compositive si annullano trasformando la tela in una “memoria storica emozionale”, in uno “spazio sacro” nel quale raccontare l’uomo e renderlo eterno. Ferragina costruisce un mondo reale e impalpabile.
Comunicato stampa
Nei lavori di Massimiliano Ferragina, l’onirico è metafora del vero, i pigmenti indagano le emozioni, le tradizionali relazioni cromatiche e compositive si annullano trasformando la tela in una “memoria storica emozionale”, in uno “spazio sacro” nel quale raccontare l’uomo e renderlo eterno. Ferragina costruisce un mondo reale e impalpabile. La vicenda interiore dell’individuo diviene “motore immobile” della storia dell’umanità. La tela è un “non luogo” ove s’intrecciano racconti e sensazioni. La pittura è uno “strumento di partecipazione di chi è e di chi è stato”.
A questa complessa trama di visioni, cose, oggetti e sensazioni corrisponde un uso del colore che, senza costrizioni e regole, varia e si mescola creando forme liberamente sciolte nello spazio. Nasce così la pittura materica. Ed ecco che – dopo un viaggio in America Centrale condotto nel 1999 – l’uomo e i suoi affetti, le percezioni, i timori e le ansie tipiche della società contemporanea, diventano il centro di una nuova ricerca antropologica. L’Uomo, entità umana e trascendente, “un punto di domanda col suo cuore pulsante”, si fa DNA delle Emozioni.