Maria Lai – Carica di futuro
La scomparsa di un artista lascia un vuoto che spesso viene riempito da troppe parole. Maria Lai amava le parole, che sapeva usare da maestra, ma amava anche il silenzio, che considerava premessa necessaria alla nascita dell’opera d’arte e condizione per la sua comprensione.
Comunicato stampa
La scomparsa di un artista lascia un vuoto che spesso viene riempito da troppe parole.
Maria Lai amava le parole, che sapeva usare da maestra, ma amava anche il silenzio, che considerava premessa necessaria alla nascita dell’opera d’arte e condizione per la sua comprensione.
Quella che Wilson Project le dedica non è tanto una mostra in senso stretto quanto un piccolo itinerario di riflessione: mettendo tra parentesi la cornice del sistema dell’arte, le logiche museali e quelle del mercato, si offre come occasione di incontro individuale con alcuni lavori appartenenti alla fase centrale del percorso dell’artista.
Maria Lai (Ulassai 1919-Cardedu 2013) ha studiato scultura a Venezia con Arturo Martini, quindi si è trasferita a Roma dove si è dedicata alla pittura, al disegno, alla ceramica. Il confronto con le profonde trasformazioni artistiche degli anni sessanta l’ha spinta a interrompere le sue ricerche per circa un decennio. E’ riapparsa sulla scena con i Telai e i Libri cuciti, influenzati dall’estetica poverista e incentrati sui temi della manualità e del femminile; poco dopo sono nate Le mappe su tela e velluto e i Presepi in ceramica, legno e tessuto. Numerosi i suoi interventi pubblici, a cominciare da Legarsi alla montagna (1981), performance collettiva tenuta a Ulassai. Il paese natale dell’artista ha in seguito accolto molte altre sculture e lavori a carattere ambientale. Negli ultimi decenni l’attività di Lai si è fatta più intensa e poliedrica, comprendendo sconfinamenti nei campi del teatro e dell’artigianato e assumendo un marcato carattere didattico, rispecchiato in modo particolare da una serie di opere-giochi destinati a spiegare a bambini e adulti i meccanismi del pensiero artistico.