Luciano Fabro – 1983
Nella prestigiosa Sala Napoleonica, adibita anche a spazio espositivo dal 2010, verrà ricostruito con l’aiuto degli studenti delle scuole di scultura l’Habitat di Aachen (1983), opera monumentale che definisce uno spazio abitabile, fisicamente e concettualmente.
Comunicato stampa
In occasione del ciclo di mostre nella Sala Napoleonica, l’Accademia di Belle Arti di Brera, nelle figure del suo Presidente Salvatore Carrubba, del Direttore Franco Marrocco e della Commissione Cultura dell’Istituzione (formata da Marco Meneguzzo, coordinatore, Francesca Alfano Miglietti, Claudio Cerritelli, Giacinto Di Pietrantonio, Alberto Garutti, Flaminio Gualdoni, Laura Lombardi, Elena Pontiggia, Remo Salvadori), e di tutti i suoi professori, ha il piacere di annunciare la mostra-omaggio dedicata a Luciano Fabro.
La Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera ospiterà dal 23 maggio al 20 luglio la mostra “Fabro 1983”, ideata in collaborazione con l'Archivio Luciano e Carla Fabro, per ricordare uno degli artisti italiani e internazionali più significativi della seconda metà del Novecento. Scultore tra i protagonisti dell’Arte Povera, artista concettuale, scrittore, Fabro per un lungo periodo, a partire dal 1983, è stato insegnante all’Accademia di Brera. Proprio questa celebre istituzione, a pochi anni dalla scomparsa dell’artista, realizza una mostra per uno dei suoi più insigni docenti.
Nella prestigiosa Sala Napoleonica, adibita anche a spazio espositivo dal 2010, verrà ricostruito con l’aiuto degli studenti delle scuole di scultura l’Habitat di Aachen (1983), opera monumentale che definisce uno spazio abitabile, fisicamente e concettualmente.
Luciano Fabro nasce a Torino nel 1936 (+ Milano 2007) ma nel 1942 rientra con la madre in Friuli a casa dei nonni materni. Nel 1959 si trasferisce a Milano e in un clima artistico di ricerca e vivace scambio entra immediatamente in contatto con gli artisti Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dadamaino, Enrico Castellani, Mario Nigro e con i critici Carla Lonzi e Saverio Vertone.
Alla prima mostra personale nel 1965 espone Buco, Impronta, Raccordo anulare, Ruota, Struttura ortogonale assoggettata ai quattro vertici a tensione, Tondo e rettangolo.
Tra il 1967 e il 1969 partecipa a tutte mostre del gruppo Arte Povera con il quale condividerà tutte le occasioni espositive anche nella ripresa storica del gruppo che parte negli anni ottanta. Nel 1972 alla XXXV Biennale di Venezia presenta la sala con Penelope e Vetro di Murano e shantung di seta (Piedi di vetro). Sarà presente anche alle Biennali del 1975, del 1980, del 1984, del 1986, del 1993, del 1995 e del 1997. A Documenta Kassel espone nel 1972, nel 1982 e nel 1992. Nel 1979 fonda la Casa degli Artisti a Milano con Hidetoshi Nagasawa e Jole de Sanna. Insegna dal 1983 al 2002 all’Accademia di Brera. Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei quali ad esempio, il Centre Pompidou a Parigi , la Tate di Londra, il San Francisco Museum, il Reina Sofia di Madrid e in altre importanti collezioni private e pubbliche.