Luka Širok
Una mostra di Luka Širok, composta da dieci tele di grandi dimensioni.
Comunicato stampa
Venerdì 24 maggio, alle ore 18, da Gary Lee Studio, in androna Campo Marzio n. 9/c a Trieste, si inaugura una mostra di Luka Širok, composta da dieci tele di grandi dimensioni.
Il lavoro di Luka Širok (classe 1982) poggia su due pilastri inconfutabili. Il primo è che il collage sia la tecnica più rivoluzionaria messa in campo nel corso del Novecento: una tecnica che ha dato vita a multiformi esperienze materiche: dai primi vagiti cubisti fino ai rilievi e agli assemblaggi di stampo “popular”; il secondo si richiama alla poetica dell'art brut ovvero alla poetica dell'inglobamento che rende plausibile l'uso di qualsiasi segno e di qualsiasi accostamento. Usando questo secondo punto di vista, l'uniformità del linguaggio è venuta a cadere, per favorire piuttosto una parità dei linguaggi; cioè una lingua plurima che, nella fattispecie, in un momento in cui la democrazia diretta sembra voler prendere piede, dando vita a una pluralità di voci che salgono dal basso, sembra dover rendere plausibile anche una difformità di segni, nel caso anche tra loro contrastanti.
Questa specie di onda stratificata (e all'apparenza incoerente) è la cifra stilistica di questo autore, tanto da divenire la sua più significativa e passionale adesione al mondo contemporaneo. È ovvio che siamo in presenza di una pittura della passione e non della ragione: non illuministica descrizione del mondo ma partecipazione sentimentale. Qui siamo di fronte a una pittura che parte dall'istinto e si muove lungo il canale del segno; un segno talvolta sofferente, deformato, conglobato all'interno di altri segni. La materia diviene un labirinto dove l'autore, senza mai eccedere e con molta accuratezza, opera una totale ricognizione cromatica e materica, accostando segno a segno, profili a massa, ritagli a pennellate, senza però nascondere la sfrontatezza di chi sa azzardare interazioni piuttosto audaci, abbinando i filoni più disparati e tra loro distanti. Praticamente impossibile non lasciarsi coinvolgere dagli accostamenti cromatici (consonanti e dissonanti) che rendono l'immediata misura delle soluzioni espressive proposte, le quali, nella loro eterogeneità, influiscono in maniera ancora più profonda sulla fruizione d'insieme delle opere di Luka Širok.
Per dirla con le parole di Kristian Sturi: “Le tele appaiono come mappe dove è possibile scorgere ogni ripensamento, e dove ogni singola ricerca affiora tramite la pittura di uno scorrimento di segni e rilievi”.