Iler Melioli – Geo-Metrica-Mente
Promossa dal Comune di Correggio – tramite il Museo Civico e Correggio Art Home – in collaborazione con la galleria Yvonneartecontemporanea, l’esposizione presenta un gruppo rappresentativo delle opere pittoriche e scultoree legate alla più recente produzione di Melioli, una ricerca caratterizzata dal ritorno alla materia e alla purezza delle forme chiamata “Neo Geo”.
Comunicato stampa
Inaugura sabato 1 giugno, alle ore 17, a Palazzo Principi, Geo-Metrica-Mente, la personale di Iler Melioli allestita nella Galleria Espositiva del Museo Civico “Il Correggio”.
Promossa dal Comune di Correggio – tramite il Museo Civico e Correggio Art Home – in collaborazione con la galleria Yvonneartecontemporanea, l’esposizione presenta un gruppo rappresentativo delle opere pittoriche e scultoree legate alla più recente produzione di Melioli, una ricerca caratterizzata dal ritorno alla materia e alla purezza delle forme chiamata “Neo Geo”. Abbreviazione di “Neo Geometric Conceptualism”: alla base vi sono l’utilizzo di oggetti propri dell’immaginario quotidiano, raffigurazioni geometriche giocate sull’accostamento di tonalità cromatiche ed effetti “optical” che donano alla superficie pittorica l’illusione di forme in rilievo.
“L’occasione della mostra correggese”, sottolinea la curatrice Elena Giampietri, “diventa lo spunto per una riflessione sul concetto spazio-tempo e sulla percezione che l’uomo ha di se stesso nella realtà in cui vive. La serialità dei leitmotiv nelle opere di Melioli caratterizza uno spazio dalla silente regolarità tassonomica, dove l’ordine combinatorio e rappresentativo tradisce una freddezza lucida e forse disillusa. In tutto questo la raffigurazione umana è assente. L’occhio di chi osserva ne è partecipe e il gioco di segni che ne scaturisce rimbalza ad uno spazio attuale e oggettivabile, con la stessa meccanicità di una scansione, la mobilità duttile di chi si percepisce in una globalità spaziale. Le linee di fuga non convergono più in un unico punto focale, come nella scatola prospettica rinascimentale, e lo spazio viene organizzato su molteplici piani che si sovrappongono attraverso i ripetuti allineamenti delle icone. In questo modo alla certezza rinascimentale subentra un attualissimo relativismo”.
Iler Melioli nasce a Reggio Emilia nel 1949. La ricerca visiva di Melioli, nella sua originaria fondazione, si alimenta di strategie linguistiche non disgiunte dalle esperienze che l’autore ha maturato nei primi anni ottanta attraverso l’attività di insegnamento dell’educazione visiva e della storia dell’arte nei licei. Il critico Renato Barilli ha storicizzato la ricerca di Melioli negli anni Novanta nel quadro del neo-minimalismo accanto al gruppo della East Coast americana formato da Jeff Koons, Haim Steinbach e Peter Halley, oltre ad altri autorevoli esponenti europei quali John Armleder, Günther Förg, Stefano Arienti e Umberto Cavenago. Nell’ultimo decennio la ricerca artistica di Melioli procede verso un’evoluzione della scultura oggettuale e comprende lo sviluppo di un linguaggio visivo strutturato su di una nuova geometria articolata per adattarsi al quadro pittorico-bidimensionale e a quello tridimensionale delle forme plastiche, senza cesure tra pittura, scultura e installazione.