Luigi Manciocco – La Mistica del Silenzio
Luigi Manciocco Vi invita ad accogliere con la Vostra calorosa presenza affettiva, l’opera: La Mistica del Silenzio.
Comunicato stampa
Luigi Manciocco Vi invita ad accogliere con la Vostra calorosa presenza affettiva, l’opera: La Mistica del Silenzio
L’artista, dopo la mostra Miracle (2009-2010) che ha avuto luogo presso il Museo Civico Sant’Antonio a Cascia, torna nella città Ritiana
con il nuovo progetto La mistica del silenzio, video installazione site-specific, presso il MUSEO CIVICO PALAZZO SANTI,
con la partecipazione all’evento: VIAGGIATORI sulla FLAMINIA 8 edizione 2013 / Arcadia: mente_corpo & paesaggio
SPOLETO . CASCIA/ LIMANA . CAMPELLO sul CLITUNNO . MONTELUCO . ( 21 maggio / 30 agosto 2013)
Ideazione e progetto: Franco Troiani / STUDIO A’87; a cura di Emanuele De Donno, Giuliano Macchia, Franco Troiani, in collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto. 21 maggio - 30 agosto 2013.
L’environment La mistica del silenzio, nella sua intima essenza racconta uno scambio letterario, una comunanza di visione mistica da sempre presente in Klein, l’ artista che ha un particolare legame con la città di Cascia e con Santa Rita. Una stessa prospettiva spirituale, seppure soltanto negli ultimi anni della sua vita, si individua anche in Dino Buzzati, in particolare nella sua ultima opera: I Racconti di Val Morel, una serie di racconti per immagini dedicati alla Santa di Cascia.
Luigi Manciocco qui adotta un’interpretazione che potrebbe risultare verosimile, e cioè quella di un probabile contatto tra Yves Klein e Dino Buzzati, in occasione della prima mostra di Klein alla Galleria Apollinaire a Milano nel gennaio 1957. Tale contatto è confermato da uno spiritoso articolo a firma di Dino Buzzati, uscito sul Corriere della Sera, dal titolo “Blu, blu, blu” nel quale lo scrittore bellunese apprezzava l’arte di Klein e i suoi monocromi blu esposti nella galleria milanese.
L’aspetto di contiguità poetica, ma anche di visione immateriale, che si instaura tra Klein, Buzzati e la “Santissima Rita”, viene riproposto attraverso la videoinstallazione di Manciocco, articolata su tre differenti video montati su tre monitor, e una placchetta (cm. 19,8 x 14,8 ) in acciaio, dipinta di bianco, dotata di un meccanismo particolare, dalla quale fuoriescono gocce di “sangue” (liquido utilizzato per effetti speciali) , che scorrono lungo la superficie dipinta, e vengono raccolte in una vaschetta in vetro trasparente posizionata a terra.
Il senso dell’environment è legato a Santa Rita e alla sua esperienza mistica.
L’idea che propone l’artista antropologo è ispirata ad una affermazione di Nicolas Charlet, secondo il quale nel concetto di vuoto di Yves Klein è possibile rilevare un parallelismo con la mistica del silenzio e della materia prima, nella quale Dio è onnipresente.
LE ZONES DE SENSIBILITÉ PICTURALE IMMATÉRIELLE
Il marchio dell’immateriale sarà sempre presente nella sensibilità di Klein, e caratterizza l’atto fondamentale di cedere le zone dello spazio cosmico, solo apparentemente vuote, ma in realtà abitate dalla sensibilità pittorica spirituale dell’artista, che le cede solo in cambio di polvere
di oro fino, con rilascio di una ricevuta attestante la cessione. Una parte dell’oro ceduto a Klein dall’acquirente viene gettato nella Senna, in quanto, secondo la filosofia dell’artista, l’oro è prodotto del fuoco di Dio, appartiene a Lui, mentre un’altra parte va restituita a Dio attraverso Santa Rita. Di qui l’idea dell’ex voto realizzato con pigmento rosa, pigmento blu e polvere d’oro fino, che attualmente si trova nel Monastero delle Suore Agostiniane di Cascia. Una di queste “zone di sensibilità pittorica immateriale” fu acquistata proprio da Dino Buzzati.
L’oro ricevuto dalle cessioni delle Zones de sensibilité picturale immatérielle, così come l’oro che Klein ricava dalla vendita di una zona di immaterialità a Buzzati, assume questo significato. Le Zones de sensibilité picturale immatérielle, così come i racconti dei miracoli di Val Morel di Buzzati, mettono sotto gli occhi un identico motivo indissociabile, una insistenza assoluta di questa figura mistica, che plasma e attraversa in modo profondo due esperienze diverse ma collegate. Di questo atto rituale riguardante la congiunzione mistica tra Yves Klein, Dino Buzzati e Santa Rita, Luigi Manciocco ne parla in un saggio uscito in questi giorni sulla rivista Zeta dell’Editore Campanotto di Udine, nel quale descrive gli aspetti immaginifici del meraviglioso che stanno al centro di questo nuovo lavoro in video realizzato dallo stesso artista per la mostra di Cascia.